Le misure anti crisi: alleggerita la manovra Cancellati i ticket sanitari e il condono edilizio

Domenica di lavoro al ministero dell’Economia. Tremonti ha messo a punto il piano anti evasione. Attesa per la reazione delle Borse. Confermati i tagli agli stipendi di ministri e sottosegretari. Oggi l'ok dalla consulta economica del Pdl. Il Pd denuncia la crisi poi brucia 350mila euro per rappacificare i big

Le misure anti crisi: alleggerita la manovra  
Cancellati i ticket sanitari e il condono edilizio

Roma - Saranno i mercati finanziari, paradossalmente, a dare una mano a Giulio Tremonti? Il ministro dell’Economia sta sistemando, con difficoltà, gli ultimi tasselli della manovra. E, stando alle ultime voci trapelate ieri sera, sono stati cancellati sia il condono edilizio che i ticket sanitari. Si tratta di due delle voci più corpose della correzione dei conti pubblici: 5 miliardi la sanatoria edilizia e 2,5 miliardi i tagli alla sanità. Salterebbero anche i limiti di reddito per l’assegno di accompagnamento. Restano invece in piedi sia l’emersione delle case «fantasma», sconosciute al catasto (incasso previsto 1,5 miliardi), sia la riduzione di 550 milioni del fondo sanitario nazionale. Le Regioni in rosso saranno costrette ad aumentare le addizionali. La correzione dei conti rischia dunque di sfilacciarsi, o almeno di essere poco comprensibile dai mercati. Ecco perché la riapertura delle Borse è vista al Tesoro come un’importante cartina di tornasole.

Tremonti ha trascorso la domenica a Roma, al ministero, facendo e rifacendo i conti. Ha anche incontrato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, per mettere a punto il pacchetto anti-evasione, a cominciare dalla cosiddetta «tracciabilità»: verrà fissata una soglia, ancora da definire, per vietare i pagamenti in contanti di transazioni commerciali, di professionisti e di lavoratori autonomi. Altre misure anti evasione dovrebbero riguardare il settore dei giochi (che è stato definito la «gallina dalle uova d’oro»), e verrebbe inasprita la tassazione delle società d’investimento immobiliare quotate. È inoltre prevista l’inversione dell’onere della prova: sarà il contribuente sotto inchiesta a dover provare di aver pagato le tasse, mentre ora l’onere spetta alla pubblica amministrazione.

La «domanda delle mille pistole» che aleggia in queste ore è: senza condono e senza ticket, si riesce a mettere in piedi una manovra convincente? Restano, è vero, le pensioni, con un’unica modifica rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi: il taglio delle finestre d’uscita per le pensioni di vecchiaia sarebbe uno solo, per evitare un aumento surrettizio dell’età pensionabile (se devi andare a riposo a 65 anni e ti rinviano l’uscita di un anno, ci vai a 66 anni). Il blocco non vale neppure per chi ha 40 anni di contributi. Una sola finestra, invece, per le pensioni anticipate d’anzianità, con un risparmio di 800 milioni di euro. Confermata la razionalizzazione degli enti previdenziali, che porterebbe risparmi per 3,5 miliardi, ma in dieci anni.

Gli altri tagli: l’8% alle spese dei ministeri; un miliardo e mezzo alle Regioni; il 10% agli stipendi di ministri e sottosegretari; il 5% alla parte variabile della retribuzione dei dirigenti pubblici. Regioni, Province e Comuni riceverebbero, in totale, 4 miliardi di trasferimenti in meno. Non saranno rinnovati i contratti dei dipendenti pubblici per il triennio 2010-2012. Il blocco colpisce anche il personale non contrattualizzato: forze di polizia e della Difesa, magistrati, diplomatici, professori universitari. Unanime la protesta di tutte le categorie colpite. Confermata, a quanto sembra, anche la chiusura di alcuni enti pubblici, come l’Isae e l’Isfol.

Se non si può fare tutto, almeno è necessario fare in fretta, dicono al Tesoro.

Tremonti vorrebbe accelerare i tempi, presentando la manovra stasera ai sindacati e ai datori di lavoro, per farla quindi approvare domani al Consiglio dei ministri. Ma sarà necessario un passaggio preliminare, probabilmente oggi, alla consulta economica del Pdl.

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