Banca Impresa Lazio, nel 2012, ha ricevuto domande di garanzia, da circa 350 imprese per un valore di oltre 100 milioni di euro di finanziamenti. Analizza questi dati, sul prossimo numero di Dossier, Donatella Visconti, presidente dell'istituto bancario. «La stretta creditizia, percepita dal mondo imprenditoriale è, oggettivamente, una diretta risultante della crisi economica. Alla luce delle recenti disposizioni europee di Basilea 2 e 3, la precarietà dei mercati finanziari, costringe le banche ad applicare una politica fortemente limitativa, sull'assunzione dei rischi. Noi facciamo di tutto e interveniamo per ripristinare il rapporto di fiducia tra banca e impresa, offrendo garanzie valide, capaci di rassicurare le banche in merito alla certezza del rimborso del credito e minimizzando i rischi di insolvenza».
In particolare, come sottolinea Visconti, l'intervento di Banca Impresa Lazio è rivolto a quella fascia di imprese che, pur essendo strutturalmente sane, proprio per effetto della crisi si trovano indebolite nel dialogo con il sistema bancario. Dall'intervista emerge come le imprese laziali, specie le più piccole, non sono particolarmente avvezze a considerare, in via prioritaria, il ricorso alle garanzie. Nel Lazio, il Fondo centrale di garanzia registra un tasso di utilizzo pari allo 0,6, significativamente inferiore rispetto alla media nazionale dello 2,6 (fonte: Banca d'Italia). «Di fondo - conclude - c'è una scarsa conoscenza dello strumento della garanzia, che in passato è stato impiegato anche dalle politiche regionali, in maniera molto ridotta.
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