Accuse prescritte in Svezia, Julian Assange torna libero

Il Times annuncia che Assange potrà lasciare l’ambasciata dell’Ecuador a Londra in quanto le accuse contro di lui saranno presto prescritte

Julian Assange in conferenza stampa all'ambasciata dell'Ecuador di Londra
Julian Assange in conferenza stampa all'ambasciata dell'Ecuador di Londra

Julian Asange può tornare libero. Secondo quanto riferito dal Times, già a partire dalla prossima settimana, potrà lasciare l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove ha trovato asilo dal giugno del 2012, per non farsi estradare in Svezia dove è ricercato con l’accusa di abusi sessuali da parte di due donne. La procura di Stoccolma, riferisce il Times, ha infatti preso atto che dal 19 agosto le accuse - per cui è stato incriminato a Stoccolma e ne è stata chiesta l’estradizione - saranno prescritte in base al diritto svedese, in quanto sono trascorsi 5 anni dalla presentazione della denuncia. La prima accusa, inclusa quella di abuso sessuale (non stupro), risale infatti al 2010. La donna che l’ha presentata, Claes Borgstroem, che ospitò il fondatore di Wikileaks nel suo appartamento di Stoccolma, ha denunciato "l’ingiustizia" del caso.

Assange è anche accusato - ma non è stato finora incriminato - di stupro da parte di una seconda donna svedese, secondo la quale egli abusò di lei mentre dormiva. La procura in questo caso ha altri 5 anni di tempo per incriminarlo perchè per lo stupro la prescrizione è di 10 anni. Assange ha sempre sostenuto che le accuse conro di lui sono state montate ad arte dalla Cia per ottenerne l’estradizione in Svezia, dove poi il governo di Stoccolma lo avrebbe consegnato agli Stati Uniti. L’amministrazione Obama lo vuole processare per aver pubblicato centinaia di migliaia di file segreti del dipartimento di Stato e del Pentagono.

Documenti che Assange ottenne dall’ex caporale Bradley Manning (oggi Chelsea dopo la richiesta di cambiamento di sesso), condannato per questo a 35 anni di prigione, e che hanno fatto la fortuna mediatica del fondatore di Wikileaks.

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