Sale il bilancio dei morti causati dall'esplosione di un'autobomba avvenuta ieri, in Siria, vicino ai bus impegnati nell'evacuazione dei profughi da Aleppo. Un veicolo imbottito di esplosivo, stando alle ricostruzioni un pickup, è saltato in aria nell'area in cui stazionavano 75 bus e 20 ambulanze destinati a portare cinquemila sciiti provenienti dalle due città filogovernative Kafaraya e Foa verso altre zone controllate dai militari fedeli al presidente Bashar al-Assad. Una evacuazione concordata tra governo e forze ribelli, oggetto di un'intesa che nella giornata di ieri ha visto partire da Madaya, a Nord di Damasco, un altro convoglio con 2.300 passeggeri appartenenti alla fazione in rivolta contro il governo diretti a Idlib, area nord-occidentale del Paese al confine con la Turchia.
Secondo l'Osservatore siriano per i diritti umani, Il bilancio complessivo dell'attentato kamikaze è salito a 126 morti. Tra questi, almeno 68 bambini e 13 donne. Le fazioni ribelli siriane siriano hanno negato qualsiasi implicazione nell'attentato. L'Esercito Siriano Libero, che si batte contro il governo di Bashar al-Assad, ha segnalato in un comunicato diffuso oggi via Twitter che "disapprova e condanna categoricamente" l'attacco, attribuendo "al regime e ai suoi soci la responsabilità di questo crimine".
Anche il gruppo islamista di impronta salafita Ahrar al-Sham, a sua volta contrario all'attuale governo, ha parlato di un "attacco codardo, contrario ai principi della religione". Sostenendo che l'attentato "serve alle politiche settarie del regime". Per il momento, nessuna organizzazione ha rivendicato l'azione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.