Nel giorno del drammatico assalto da parte degli afghani terrorizzati dagli aerei americani nell'aeroporto di Kabul, un C-17, un aereo cargo militare, è decollato con 640 rifugiati che sono stati portati in salvo in Qatar.
Cosa è successo
È quanto riportato dal sito DefenseOne che ha pubblicato anche le foto dell'interno dell'aereo con moltissime persone, in maggioranza giovani uomini, ma anche donne, anziani, bambini, seduti per terra durante il volo avvenuto domenica scorsa. Secondo la ricostruzione fatta da alcune fonti, il C-17 non doveva partire così carico ma gli afghani che avevano ottenuto l'autorizzazione a partire e stavano aspettando il loro turno, sono riusciti ad entrare dal portellone posteriore semi aperto del velivolo. Invece di far intervenire i militari per far uscire le persone che non sarebbero dovute trovarsi a bordo del C-17, "l'equipaggio ha deciso di partire", raccontano ancora le fonti sottolineando che si ritiene che si sia trattato del numero maggiore di persone mai trasportate da questo tipo di aereo cargo. "Circa 640 civili afghani sono sbarcati dall'aereo quando è arrivato a destinazione", precisano ancora le fonti, correggendo precedenti notizie di 800 rifugiati trasportati a bordo del C-17.
Bloccati tutti i voli in partenza
I 640 rifugiati sono gli unici "fortunati" ad essere riusciti a lasciare il Paese per via aerea perché l'esercito americano ha bloccato temporaneamente tutti i voli in partenza dall'aeroporto internazionale di Kabul da lunedì mentre rabbia e disperazione aumentavano tra gli afghani durante la presa del potere da parte dei talebani. La decisione è arrivata dopo che una folla ha inseguito un aereo da trasporto C-17 in partenza lungo la pista e uomini armati sconosciuti hanno sparato due volte alle truppe statunitensi all'aeroporto. Le operazioni di trasporto aereo sul lato militare dell'aeroporto sono riprese alla fine della giornata di lunedì, consentendo l'atterraggio di molti altri velivoli militari, sebbene il lato civile sia rimasto chiuso. "Non ci sono voli in arrivo o in partenza, militari o civili, e questo a causa delle grandi folle che sono ancora sull'asfalto, sul lato meridionale del campo, il lato civile del campo", ha detto il segretario di stampa del Pentagono John F. Kirby prima che le truppe statunitensi ripristinassero abbastanza ordine per gli aerei di operare.
Fino a questo momento, i talebani non hanno attaccato l'aeroporto anche se le loro forze sono entrate in altre strutture governative nella capitale. Il capo del comando centrale degli Stati Uniti, il generale Frank McKenzie, ha avuto colloqui diretti con i talebani a Doha, in Qatar. "Ha emesso un avvertimento molto chiaro e inequivocabile che qualsiasi attacco alle nostre operazioni e al nostro popolo sarebbe stato accolto con una risposta energica", ha affermato Kirby. Quando gli aerei torneranno a decollare, gli Stati Uniti dovrebbero essere in grado di mettere in salvo fino a cinquemila persone al giorno. Le forze armate stanno anche aumentando la loro capienza per ospitare fino a 22mila richiedenti di visto speciale per l'immigrazione afghana e le loro famiglie e altri afgani che identificano come "vulnerabili" sotto il dominio dei talebani nelle basi negli Stati Uniti.
Cadavere tra i profughi
I resti di un uomo sono stati trovati all'interno del vano carrelli di un C-17 dell'aeronautica statunitense, uno degli aerei da trasporto che stanno contribuendo all'evacuazione dei civili afghani in fuga da Kabul dopo la presa del potere da parte dei talebani. Lo riporta il Washington Post citando due fonti locali che hanno chiesto di rimanere anonime.
Il cadavere è rimasto probabilmente incastrato durante le fasi di decollo. L'equipaggio avrebbe comunicato una situazione di emergenza in quanto il carrello di atterraggio non si sarebbe immediatamente alzato. In seguito è stato ritrovato il corpo privo di vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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