Allarme sbarchi nel Mediterraneo. Il 2016 sarà l’anno record dei nuovi arrivi

Il 2016 sarà l’anno con il più alto il numero di sbarchi sulle coste europee di profughi che attraversano il Mediterraneo

Allarme sbarchi nel Mediterraneo. Il 2016 sarà l’anno record dei nuovi arrivi

Il 2013 era stato l’anno dei record. Lo è poi stato anche il 2014. Il 2015, con la ormai celebre “crisi dei migranti” e l’oltre un milione di nuovi arrivi nella sola Germania doveva detenere ogni primato. E invece, con ogni probabilità, sarà il 2016 l’anno in cui sarà più alto il numero di sbarchi sulle coste europee di profughi che attraversano il Mediterraneo.

Secondo i dati forniti Frontex - l’agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne - , infatti, i soli primi due mesi del 2016 hanno registrato un numero incredibilmente altro di sbarchi sulle coste europee: dal primo gennaio a fine febbraio sono circa 82 mila le persone sbarcate clandestinamente in Italia, Grecia, Spagna e Francia. Numeri, questi, mai registrati prima. I mesi invernali, infatti, sono notoriamente quelli in cui gli sbarchi sono minori e meno consistenti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Cosa che però, evidentemente, non ha scoraggiato gli arrivi.

Le rotte maggiormente battute sono quella spagnola, partendo dal Marocco o dall’Algeria e spesso attraversando lo stretto di Gibilterra; quella italiana, sbarcando a Lampedusa o sulle coste siciliane o calabresi; quella balcanica, sbarcando in Grecia, attraversando la Macedonia, la Serbia e la Croazia e arrivando in Austria.

Gli sbarchi nella sola Italia sono stati circa 6500. Numeri, i realtà, in leggero caso rispetto allo scorso anno, quando a questo punto dell’anno erano stati registrati 7771 nuovi arrivati. Le nazionalità più diffuse sono afghani, pakistani, nigeriani, senegalesi, malesi, marocchini. Molti di essi, non avendo i requisiti necessari, hanno visto essere respinta la propria richiesta d’asilo.

L’Europa si deve preparare dunque a fronteggiare una nuova stagione di sbarchi, che con tutta probabilità saranno più massicci che mai. L’Italia, dal canto suo, deve fare lo stesso. E in fretta.

Dei 14 centri di accoglienza che si trovano sulle nostre coste solo due sono attualmente in piena attività, con una capacità di accoglienza di circa 100mila persone. Gli arrivi, però, saranno probabilmente molto maggiori.

@luca_steinmann1

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