L'attrice egiziana Rania Youssef, rischia fino a cinque anni di carcere per colpa di un vestito considerato troppo osè per il quale è stata accusata di "condotta indecente", "depravazione" e "incitamento alla dissolutezza".
Per la sfilata sul tappeto rosso dell’International Film Festival del Cairo, la Youssef aveva indossato per l'occasione un abito nero "vedo e non vedo" semitrasparente che non lasciava molto all'immaginazione, lasciando intravedere le gambe fino ai glutei.
L’avvocato Nabih Al Wahsh, noto per le sue posizioni ultra-conservatrici, aveva dichiarato in diretta tv che avrebbe provveduto a denunciare l’attrice, per proteggere la moralità del popolo egiziano. E così ha fatto: proprio nella giornata di oggi, 12 gennaio, è fissata la prima udienza del processo.
La 45enne attrice si era subito scusata sui social.
"Era la prima volta che indossavo quel vestito, e non ho capito che poteva scatenare l’ira di qualcuno, chiedo scusa. L’ho scelto pensando agli stilisti della moda internazionale. Riaffermo il mio impegno a rispettare i valori della società egiziana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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