Braccio di ferro in Catalogna sulla rielezione di Puigdemont

Per il parlamento il leader può essere solo Puigdemont. Ma Madrid non ci sta

Braccio di ferro in Catalogna sulla rielezione di Puigdemont

"Non presenterò un altro candidato all'investitura, non accetteremo ingerenze". Non lasciano dubbi le parole del presidente del parlamento della Catalogna, Roger Torrent, che annuncia di avere rinviato la seduta delle tre del pomeriggio di oggi, in cui si sarebbe dovuto rieleggere Carles Puigdemont, president uscente in esilio in Belgio.

Dopo la diffida da parte della corte costituzionale spagnola Torrent ha messo in chiaro che un secondo nome per gli indipendentisti non c'è: o Puigdemont o nessuno. "Nè la vicepremier spagnola Soraya de Santamaria - dice - nè la corte costituzionale decideranno chi deve essere il presidente della Catalogna".

È dunque ancora un braccio di ferro tra Madrid e Barcellona, con Torrent convinto che l'ex numero uno

della Generalitat sia l'uomo che deve avere nuovamente quell'incarico. E l'avvocato di Carles Puigdemont non ha escluso neppure che tenti di tornare in Spagna, anche se così facendo dovesse rischiare di essere arrestato.

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