L'avanzata dell'onda migratoria non si arresta. La pressione mette a dura i confini dell'Est Europa che, nonostante i muri e gli eserciti schierati al confine, non riescono a fermare le migliaia di disperati che cercano di raggiungere la Germania. Mentre le frontiere magiare crollano, Budapest è il nuovo centro nevralgico dell'emergenza immigrazione. Ma non è l'unico focolaio. Anche la Repubblica Ceca è in affanno. Qui a polizia ceca sta procedendo a marchiare ogni immigrato con un numero scritto a pennarello sul braccio, che identifica il treno d’arrivo e il vagone. Una misura estrema che fa tornare alla mente le deportazioni degli ebrei durante il Terzo Reich, ma che la dice lunga sul livello di emergenza in cui è esposto l'intera Unione europea.
Il governo ungherese ha disposto il rafforzamento della frontiera con la Serbia con 2.106 agenti di polizia. Dall’inizio dell’anno fino alla mezzanotte di domenica scorsa, è stato precisato dalla polizia, sono state intercettate 153.561 persone entrate illegalmente in Ungheria dalla Serbia. Nonostante la fermezza del premier Viktor Orbàn a fermare l'invasione, altri 2.284 clandestini sono entrati in Ungheria nelle ultime ventiquattr'ore, circa 500 in più rispetto a lunedì. Si tratta in gran parte di persone provenienti da Siria, Afghanistan e Pakistan che hanno trascorso la notte accampate davanti alla stazione ferroviaria Keleti. L'accesso allo scalo gli è vietato da decine di poliziotti in tenuta antisommossa. Ma i numeri di chi aspetta di partire continuano a ingrossarsi. Altre centinaia di immigrati sono, infatti, arrivati alla stazione in mattinata. Vorrebbero tutti proseguire il viaggio verso l'Europa occidentale ma la polizia, che ha rafforzato la presenza sul posto, non li lascia entrare. Fuori dalla fermata della metro della stazione si è formato un vero e proprio accampamento, con centinaia di persone che ricevono aiuti dai volontari di Migration Aid, organizzazione nata su Facebook per dare assistenza ai migranti.
La polizia ceca sta segnando i migranti in arrivo a Breclav, al confine con l’Austria, con un numero scritto a pennarello sul braccio, per identificare il treno e il vagone. Le stesse cifre vengono poi scritte sul biglietto del treno che la polizia sequestra. Il provvedimento riguarda anche i bambini: il sito Britske Listy ha pubblicato una foto che ritrae una poliziotta che indossa guanti celesti, mentre con un pennarello blu scrive un numero sul braccio di un bimbo addormentato. Il quotidiano Mlada fronta Dnes ha, invece, pubblicato la foto di una bambina di 5 anni addormentata sulla spalla della madre durante il controllo. Sull’avambraccio porta la scritta C5.
"È un fatto gravissimo", commenta il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna accusando la Repubblica Ceca di trattare gli immigrati come "bestiame al macello, richiamando inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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