Si stringe il cerchio attorno all'identità del boia di James Foley. Da Londra, The Telegraph cita tre possibili sospetti.
Secondo l'intelligence inglese sarebbe un medico di Londra, già accusato in passato di aver rapito giornalisti occidentali in Siria, l'uomo giusto per risolvere il rebus. Shajul Islam, attualmente sospeso dall'attività professionale, era stato rilasciato per insufficienza di prove nel 2012 dopo essere stato accusato di aver rapito il giornalista britannico John Cantlie. Islam si è sempre giustificato dicendo di essere innocente e di essersi recato in Siria solo per esercitare la sua professione di medico, ma i servizi americani stanno cercando di ricostruire i suoi incontri durante l'ultimo viaggio in Siria.
In Siria di troverebbe anche suo fratello Razul Islam, che le autorità britanniche ritengono essersi unito ai combattenti di Isis e che è inserito nella lista dei profili sospetti al vaglio degli investigatori.
Un ex dirigente dei servizi segreti militari britannici ha poi dichiarato, sempre secondo il quotidiano londinese, che la rete dell'intelligence si starebbe "chiudendo" intorno al killer del reporter americano. Dalle indagini emergono infatti altri nomi, oltre a quelli dei fratelli Islam.
Oltre a Shajul Islam, l'unico altro jihadista britannico accusato di aver rapito giornalisti occidentali in Siria è infatti il ventiquattrenne Jubayer Chowdhury, originario dallo stesso sobborgo di Londra, Stratford, da cui proviene il medico. Anche lui potrebbe essere uno degli uomini-chiave per risalire al nome del boia del giornalista americano.
I servizi stanno valutando anche la posizione del rapper ventitrenne Abdel-Majed Abdel Bary, del quartiere londinese di Maida Vale. Fotografato in Siria mentre reggeva una testa decapitata, è indiziato per un timbro vocale e una corporatura che parrebbero molto simili a quello del killer di Foley.
Tra i sospettati c'è infine il trentenne londinese Aine Davis, ex spacciatore e criminale di strada ora espatriato in Siria per combattere con i jihadisti. La sua famiglia si è rifiutata di rilasciare qualsiasi dichiarazione.
L'ex direttore dell'antiterrorismo presso il Secret Intelligence Service, Richard Barratt, si è detto fiducioso nella possibilità
di identificare il boia del reporter del Global Post: "Credo che la stessa comunità da cui quest'uomo proviene sarà in grado di riconoscerlo e confido che in molti avranno voglia di contribuire ad identificarlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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