È l'uomo da cui dipende la strategia operativa ucraina nei confronti della Russia e uno degli uomini di cui si fida maggiormente il presidente Zelensky: il suo nome è Valery Fyodorovich Zaluzhny, Capo di stato maggiore che sta guidando la resistenza del Paese contro l’invasione russa. Il generale ucraino è un uomo tutto d'un pezzo e l'esatto opposto di chi, nel 2014, si arrese praticamente senza combattere regalando la Crimeai ai russi.
Perché il generale è così importante
Al quarto giorno di combattimento, il tenente generale Zaluzhny ha inviato un forte messaggio ai suoi per motivarli e caricarli pur sapendo di combattere contro uno degli eserciti più grandi del mondo, sottolineando come in soli due giorni fossero stati mobilitati quasi 100mila cittadini, la metà dei quali riservisti delle Forze armate. "Siamo osteggiati da uno dei più grandi eserciti del mondo. Ma siamo più forti! E ogni giorno le nostre panchine diventano più forti". A parte il discorso motivazionale e strategico, Zaluzhny è un uomo dell’occidente: è nato a Novohrad-Volynskyi, città con fortissima tradizione cattolica e influenza polacca. Se dovesse idealmente indossare una maglia, la sua impostazione culturale, politica e sociale è europea, non asiatica. "Le stellette sulla manica non danno diritto di essere arroganti", ha affermato durante un suo intervento alla stampa.
Tre indizi, una prova
Chi lo conosce dà sempre lo stesso giudizio: il generale entrato in carica meno di un anno fa e uomo di fiducia di Zelensky, è una via di mezzo tra il "presidente attore" e i musoni russi. Il suo carattere è ben apprezzato dai suoi sottoposti che hanno dichiarato come "sappia sorridere", quasi un ossimoro quando si parla di un militare che occupa la sua posizione. Secondo punto a suo favore: come riporta il Corriere, si tratta del primo capo di stato maggiore ucraino che non proviene da una formazione in un’accademia sovietica ma non ha nulla a che spartire con i russi. Grazie a lui, nel 2014, i danni nel Donbass sono stati limitati aiutando e armando un esercito composto non certo da professionisti ma da volontari spesso e volentieri alle prime armi, senza esperienza né formazione.
Nel reparto dei giovani ribelli di Maidan, in Ucraina, è considerato una leggenda. Gli universitari disinvolti e ancora frivoli devono molto a Zaluzhny. "A volte è stato difficile con loro. Non erano come c’è scritto nel manuale del soldato. Ma con le loro vite, il loro sangue, il loro coraggio, hanno fatto quello che andava fatto. Abbiamo fermato il nemico, siamo rimasti in piedi a difendere la nostra terra". Terzo, stiamo parlando in modernizzatore al passo con i tempi, non di certo un austero e compassato uomo di un'altra epoca. "I giovani che entrano in Accademia oggi - ha dichiarato - sono diversi da come eravamo noi. Sono migliori. Conoscono le lingue, passano dalla scrivania al campo di battaglia portandosi dietro l’abilità con i gadget elettronici che sono entrati nell’equipaggiamento".
Infine, ama la Nato: ha insisto affinché l’Ucraina partecipasse ai campi di addestramento con americani e britannici.
È stato lui a domandare se ci fosse compatibilità tra gli armamenti e i sistemi di comunicazione della Nato anche se l'impresa sarebbe stata improba. Moderno e tecnologico, se ne intende di droni, elettronica e sensori. Insomma, fin quando sarà al comando, l'Ucraina ha sicuramente un "centravanti", un attaccante di altissimo livello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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