La vendetta dello Zar: i russi fanno saltare il "ponte di vetro"

Tra i luoghi raggiunti dai raid russi sulla capitale ucraina, anche il Glass Bridge: la firma del Cremlino sulla rappresaglia mattutina

La vendetta dello Zar: i russi fanno saltare il "ponte di vetro"

I bombardamenti di questa mattina su Kiev e sull'intera Ucraina sono una vera e propria rappresaglia in risposta al sabotaggio, avvenuto sabato scorso, del ponte sullo stretto di Kerch. A confermarlo un dettaglio emerso dalla capitale ucraina: un raid mirato contro il “Glass Bridge”.

Il ponte di vetro cioè situato in uno dei parchi sulle sponde occidentale del Dnepr. Non si tratta di un'opera strategica e fondamentale come quella sullo stretto di Kerch. Il Glass Bridge infatti è un piccolo ponte pedonale, usato dai cittadini e dai turisti che percorrono il parco con vista sul fiume che attraversa Kiev.

La sua distruzione però è altamente significativa. È il chiaro segnale con cui Mosca ha voluto mettere la firma sulla rappresaglia: da un ponte a un altro, il Cremlino ha voluto far intuire il motivo dei raid odierni. Non solo, ma il Glass Bridge, il ponte di vetro, non è lontano dal quartiere governativo.

Gli uffici di Zelensky distano forse appena un chilometro in linea d'aria. Il parco in questione è lo stesso al cui interno si trova lo stadio della Dinamo Kiev e dove, poco più a est, si trova Palazzo Mariinskij, sede di rappresentanza della presidenza ucraina.

Un attacco quindi al cuore di Kiev e uno dei ponti turisticamente più noti della capitale, nonché in una zona che di fatto rappresenta l'epicentro politico dell'Ucraina. Il raid ha colpito mentre nel resto della città già si contavano i primi danni. A riprendere la scena è stata una delle telecamere di sorveglianza. Alle ore 8:18, in particolare, si nota l'arrivo improvviso di un missile che nel giro di pochi secondi manda in fumo una parte del Glass Bridge.

Una scena, con le dovute proporzioni, non così dissimile da quella dell'esplosione del camion bomba con cui sono state tirate giù almeno due campate del Ponte di Kerch. Non a caso le immagini sono state rilanciate su diverse testate russe e da diversi canali Telegram filorussi.

In quel momento non c'erano persone e l'attacco non dovrebbe aver causato vittime. I morti Kiev li sta piangendo in altri quartieri e in altre zone, con il bilancio destinato a salire. Ma è forse qui che è andato l'attacco più significativo della mattinata.

A condividere il video dell'esplosione sul ponte anche il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashchenko.

Quest'ultimo ha commentato invitando i cittadini a non recarsi in altri parchi pubblici e a rimanere nei rifugi fino a quando l'allarme non sarà definitivamente cessato. La rappresaglia infatti potrebbe non essere finita.

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