Un avvertimento. Non si può chiamare altrimenti quello che Pechino ha fatto arrivare a Washington. Il comandante della Marina militare cinese ha detto che se gli Usa non mettono fine alle loro "azioni provocatorie" nel mar della Cina meridionale, potrebbe scoppiare una guerra. L’ammiraglio Wu Shengli ha espresso questa sua preoccupazione al capo della flotta americana John Richardson ieri, nel corso di una videoconferenza. "Se gli Usa continuano in questo tipo di azioni provocatorie e pericolose - ha detto Wu - ci potrebbe facilmente essere una forte pressione tra le forze di prima linea delle due parti sia in mare che in cielo, o anche un piccolo incidente che a sua volta potrebbe provocare una guerra". Poco prima un funzionario americano aveva detto che nel corso del colloquio, i due ammiragli si erano trovati d’accordo sulla necessità di proseguire a dialogare e di rispettare il protocollo per evitare scontri.
Il colloquio tra i due ammiragli è il primo momento di dialogo tra i due Paesi dopo che, all’inizio della settimana, gli Stati Uniti hanno apertamente sfidato le rivendicazioni cinesi sul mar della Cina meridionale, mandando una nave da guerra a incrociare vicino ad uno degli isolotti
artificiali costruiti da Pechino nelle acque rivendicate anche da altri Paesi rivieraschi. La Cina reclama il 90% dello specchio d’acqua, in contrasto con le rivendicazioni di Filippine, Vietnam, Brunei, Malaysia e Taiwan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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