Cinque Paesi Ue (Italia inclusa) contestano la riforma fiscale di Trump

Dopo il varo della riforma fiscale Usa, Trump finisce nel mirino dei big d'Europa. Messaggio da 5 ministri del Tesoro europei alla Casa Bianca

Cinque Paesi Ue (Italia inclusa) contestano la riforma fiscale di Trump

Donald Trump ha varato un importante piano fiscale che cambierà profondamente l'economia americana soprattutto sul fronte delle importazioni e delle esportazioni. Di fatto la mossa del presidente delgli Stati Uniti incentiva l'economia interna e disincentiva l'import. E come ha ricordato qualche giorno fa l'ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, il piano della Casa Bianca potrebbe mettere in difficoltà proprio l'Unione europea. "Trump introduce un'aliquota più bassa di quelle europee e un meccanismo amministrativo molto più semplice. Questo darà un enorme vantaggio agli Usa: le sue imprese avranno tutto l'interesse a tornare a concentrare la loro attività tassabile nel Paese. Per l'Europa saranno guai. Le imprese americane dovranno pagare un'imposta del 20% - accisa o inbound tax - su quello che comprano in altri Paesi", aveva spiegato Tremonti al Corriere. E adesso proprio dall'Europa arriva una sorta di passo formale contro la riforma di Trump. Cinque ministri dell'Economia di 5 Paesi Ue (Italia inclusa) hanno inviato una lettara al segretario del Tesoro, Steven Mnuchin. "La riforma del fisco dell'amministrazione Trump, così come formulata al momento, causa preoccupazioni significative dalla prospettiva europea", recita il messaggio inviato che riporta l'Adnkronos. E nella missiva viene proprio affrontato il tema degli scambi commerciali. I ministri dell'Economia di fatto usano parole chiare: "Tali misure "potrebbero portare a distorsioni a livello internazionale per quanto riguarda il sistema fiscale e sugli scambi commerciali e gli investimenti".

Infine i ministri del Tesoro di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito indicano una strada comune per discutere le materie fiscali: "L'Ocse e il quadro Beps sono i luoghi per lavorare all'evoluzione dei principi fiscali internazionali su base multilaterale. Questo dialogo garantisce coerenza, che è cruciale per gli Stati e le imprese". Insomma i rapporti tra Ue e Usa sono sempre più tesi e di fatto dopo la crisi per Gerusalemme capitale potrebbe aprirsi un altro terreno di scontro.

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