Notte d'assedio spietato a Mariupol. Poi la tregua per i corridoi umanitari

Gli abitanti della capitale vanno via in auto oppure provano a mettersi a bordo dei treni diretti a Leopoli. Dal fronte sud arrivano notizie di avanzate russe a Mykolaiv

Notte d'assedio spietato a Mariupol. Poi la tregua per i corridoi umanitari

La situazione a Kiev si è fatta più tranquilla con il passare della nottata. Ieri sera le sirene di allarme aereo hanno risuonato più volte, con diverse esplosioni udite anche non lontane dal centro storico. Sembrava il preludio a una possibile escalation sulla capitale, ma nelle ore successive si è assistito a un'attenuazione della tensione.

Anche se ovviamente la paura è tanta. La gente sta continuando a vivere nei rifugi, in tanti continuano a servirsi invece dei treni per scappare. Il servizio ferroviario verso ovest e verso sud è quasi regolare. Nelle ultime ore la gente assiepata nella stazione centrale è aumentata. Le notizie provenienti da Zaporizhzhia circa la battaglia che ha interessato la locale centrale nucleare hanno messo ulteriore allarme.

L'impianto non ha subito danni ma a Kiev, città a 140 km da Chernobyl, il disastro del 1986 è ancora ben ricordato e l'argomento sul nucleare molto più sentito che da altre parti. Le persone, hanno spiegato alcuni residenti sui social, dopo aver ascoltato ai Tg di possibili problemi alla centrale di Zaporizhzhia, hanno provato ancora più paura.

A decine adesso stanno provando a prendere i treni per Leopoli, lì dove la situazione è più tranquilla e da cui è possibile provare a varcare il confine con la Polonia.

Cessate il fuoco a Mariupol

A partire dalle 8:00, ora italiana, a Mariupol vigerà un cessate il fuoco. Si tratta del primo dichiarato ufficialmente dall'inizio della guerra. Mariupol, città strategica affacciata sul Mar d'Azov, è assediata da alcuni giorni. Da ovest sono avanzati i russi entati dalla Crimea, da ovest i separatisti di Donetsk. La morsa su Mariupol si è fatta pesante soprattutto nelle ultime ore. Al suo interno ha sede il Battaglione Azov, il più agguerrito tra quelli ucraini. Gli scontri per la presa del territorio si sono subito fatti molto duri e servizi essenziali quali quello dell'erogazione di energia elettrica e dell'acqua sono stati sospesi o razionati. Venerdì un video ha mostrato un saccheggio all'interno di un centro commerciale che ha dimostrato la gravità della situazione.

Con il cessate il fuoco la Russia promette l'apertura di un canale umanitario sicuro, in cui far affluire gli aiuti e da cui far uscire i civili che vogliono lasciare la città.

La situazione a Zaporizhzhia

Da Zaporizhzhia intanto durante la nottata sono arrivate altre notizie. È stato confermato che la centrale nucleare non ha subito alcun danno e che il livello di radioattività non sta presentando anomalie. Un alto funzionario del ministero dell'Interno ucraino ha dichiarato che l'impianto è tornato sotto il controllo di Kiev. A riportarlo sono stati alcuni media locali, ma sui social in merito questa notizia è apparso non poco scetticismo. La centrale sarebbe già da due giorni nelle mani di Mosca e non sono state rilevate nuove battaglie nell'area nelle ultime ore.

Russi avanzano verso un'altra centrale nucleare

Dalla capitale ucraina hanno sottolineato che l'esercito russo starebbe avanzando adesso verso il perimetro di un'altra centrale nucleare, la seconda più grande dell'Ucraina. Si tratta dell'impianto di Mykolaiv, nel sud del Paese.

La zona è poco distante da Kherson, città conquistata dai russi nei giorni scorsi. Mukolaiv si trova esattamente a metà strada tra Kherson e Odessa, lungo le sponde del Mar Nero. Un luogo strategico quindi, la cui conquista permetterebbe ai russi di sfondare lungo l'intero fronte meridionale. Il timore è di assistere a Mykolaiv a nuove battaglie non lontane da una grande centrale nucleare.

A ribadirlo è stata l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, secondo cui le trueppe di Mosca sarebbero oramai a non più di 30 km dalla centrale e dalla strategica cittadina.

Attesa per i colloqui

In questo fine settimana dovrebbe tenersi il terzo round dei negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina. I primi due si sono svolti in Bielorussia e hanno sancito l'apertura di un canale di dialogo tra le parti. Le discussioni in ballo riguardano soprattutto l'istituzione dei corridoi umanitari e di tregue locali per consentire l'arrivo di aiuti ai civili. Un'intesa di massima è stata raggiunta nel secondo colloquio, novità sono attese nel prossimo incontro.

Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha confermato nelle scorse ore che il terzo round di colloqui si avrà entro questo fine settimana. "La posizione della Russia è dura. La posizione dell'Ucraina è dura - ha dichiarato all'agenzia Tass -quindi non saranno facili ma ci saranno e si terranno in un clima costruttivo".

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