Corea del Nord, Kim ordina abbattimento di hotel costruiti da imprese di Seul

La decisione rientrerebbe in una strategia del governo nordcoreano diretta a eliminare ogni segno della dipendenza del Paese da potenze straniere

Corea del Nord, Kim ordina abbattimento di hotel costruiti da imprese di Seul

Kim Jong-un ha di recente deciso la distruzione di alcuni simboli della cooperazione tra Pyongyang e Seul, ossia di tutti gli alberghi ed edifici costruiti dalla Corea del Sud in una località turistica della repubblica del Nord.

L’ordine di demolizione, riporta la Bbc, riguarda le strutture ricettive presenti attualmente nella regione del Monte Kumgang, nell’est del Paese comunista. Il complesso turistico destinato alla distruzione era stato realizzato lì negli anni Novanta da imprese sudcoreane, nel segno di una progressiva riconciliazione tra le due nazioni, e ha ospitato centinaia di migliaia di turisti provenienti da Seul. I flussi di visitatori sarebbero stati però interrotti dalle autorità di Pyongyang nel 2008, dopo la tragica morte di una turista originaria del Sud, dovuta a un colpo di arma da fuoco sparato da una guardia nordcoreana. Nel 2011, la repubblica comunista requisiva il resort in questione e, contestualmente, disponeva l’espulsione di tutti i cittadini sudcoreani lì impiegati.

Kim Jong-un, spiega sempre l’emittente britannica citando l’agenzia di stampa di Pyongyang KCNA, ha deciso di buttare giù il complesso turistico dopo avervi condotto un sopralluogo. Una vola giunto nella regione del Monte Kumgang, il leader comunista avrebbe bollato gli edifici costruiti da imprese di Seul negli anni Novanta come “tendopoli improvvisate adatte a zone appena colpite da calamità”. Egli avrebbe in seguito etichettato le strutture come “squallide” e come “nient’altro che un pasticcio privo di qualsiasi elemento artistico nazionale”. Kim avrebbe quindi ordinato di sostituire con costruzioni moderne gli immobili sgradevoli progettati dalla Corea del Sud.

In realtà, afferma la Bbc citando ancora KCNA, dietro i commenti estetici rilasciati da Kim durante il suo sopralluogo nel complesso turistico si celerebbe la volontà delle autorità comuniste di liberare il Paese da qualsiasi forma di “dipendenza da nazioni straniere, così da garantirgli sopravvivenza e successi. Il fatto che la demolizione delle strutture presenti nella regione del Monte Kumgang rientri nella recente strategia di Pyongyang diretta a rafforzare l’autosufficienza del Nord emergerebbe da ulteriori commenti fatti dal leader comunista nel corso del medesimo sopralluogo.

Egli avrebbe appunto indicato come un errore interpretare la costruzione del resort del Monte Kumgang quale simbolo della cooperazione tra Nord e Sud, in quanto tali strutture ricettive rappresenterebbero esclusivamente la dipendenza di Pyongyang verso una potenza straniera.

La valenza nazionalista della demolizione del complesso messo su in passato da imprese sudcoreane emerge poi chiaramente da questa affermazione di Kim, riportata dall’emittente britannica: “Il Monte Kumgang fa parte della nostra terra, conquistata versando tanto sangue, e ogni sua rupe o albero è un simbolo della nostra sovranità e della nostra dignità”.

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