Così l'Isis tortura i bambini

Percosse con cavi elettrici e abusi. I bambini costretti a pregare e a guardare i filmati delle decapitazioni

Così l'Isis tortura i bambini

Torture e abusi. Percosse con tubi e cavi elettrici. E molto altro. L'Isis non ha pietà nemmeno dei bambini. E, secondo la denuncia dell'organizzazione Human Rights Watch, ne avrebbe torturati tanti. Si tratta dei bambini curdi della città siriana di Kobane. HRW ha raccolto le testimonianze di quattro bambini tenuti prigionieri dall’Isis per quattro mesi insieme a oltre 100 minori. I bambini, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, facevano parte dei 153 ragazzini curdi rapiti dall’Isis il 29 maggio scorso mentre tornavano a Kobane dopo aver tenuto gli esami scolastici ad Aleppo. Intervistati in Turchia, dove si sono rifugiati dopo essere stati rilasciati a fine settembre, i quattro minori hanno raccontato di avere subito percosse con tubi e cavi elettrici e di essere stati costretti a visionare filmati di decapitazioni e attacchi.

"Dall’inizio della rivolta siriana, i bambini hanno patito gli orrori della prigionia e della tortura, prima per mano del governo di Assad e ora dell’Isis - ha denunciato Fred Abrahams, consigliere speciale per i diritti dei bambini di Hrw - questa prova delle torture e degli abusi dei bambini da parte dell’Isis evidenzia il motivo per cui nessuno dovrebbe sostenere la loro azione criminale". Secondo le testimonianze raccolte da Hrw, i bambini rapiti a maggio vennero condotti in una scuola a Manbij, città situata 55 chilometri a sud-ovest di Kobane, dove gli uomini messi di guardia li picchiavano se cercavano di scappare, se non seguivano le lezioni di indottrinamento religioso o se facevano qualsiasi cosa fosse percepito come comportamento inpportuno. Tutti i bambini venivano costretti a pregare cinque volte al giorno, a seguire corsi di indottrinamento e a guardare filmati di combattimento o di decapitazione. Secondo i bambini, le guardie e gli insegnanti erano siriani, giordani, libici, tunisini e sauditi.

Tutti i 153 bambini sono tornati in libertà; alcuni dopo essere riusciti a fuggire, altri dopo essere stati rilasciati a più riprese. Gli ultimi 25 minori sono stati liberati il 29 ottobre scorso.

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