Già nel 2006 Volkswagen insegnava ai propri dipendenti come truccare le emissioni delle auto diesel. Lo dimostrerebbe una presentazione interna in PowerPoint in cui un top manager responsabile della tecnologia del gruppo tedesco descriveva nel dettaglio come si poteva barare nei test negli Stati Uniti.
A rivelare il documento, nelle mani degli inquirenti, è il New York Times che cita due fonti che hanno visto i documenti, che dimostrano come l’azienda fosse consapevole del fatto che i suoi motori diesel fossero più inquinanti del dovuto. Non è chiaro quanto le slide incriminate siano circolate all'interno del gruppo tedesco, ma sembra finora certo che persino quando nel 2014 si iniziò a sospettare di test falsati, Volkswagen continuò a installare il software incriminato.
Quando è scoppiato il dieselgate, l'azienda aveva ammesso di avere truccato i motori di 11 milioni di vetture nel mondo installando nella centralina il defeat device in grado di far sembrare più contenute le emissioni delle auto diesel durante i test di laboratorio. Il gruppo ha però sempre negato che il top management fosse a conoscenza della sua esistenza, ma i documenti di cui parlano i media Usa fanno rischiare alla Volkswagen una multa plurimiliardaria.
Lo scorso venerdì, l’azienda ha annunciato una perdita record e un boom di accantonamenti per coprire multe, spese legali e richiami legati allo scandalo emissioni. Come primo passo di negoziati in corso con le autorità Usa, Volkswagen ha raggiunto un accordo che prevede di sistemare o ricomprare quasi 600.000 veicoli diesel inquinanti in Usa a cominciare da modelli del 2009.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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