Covid-19, l'Austria è già pronta per il rallentamento delle misure

Sebastian Kurz è pronto a dare il via alla fase due: in Austria riapriranno negozi, parrucchieri e centri commerciali. Poi sarà la volta delle scuole

Covid-19, l'Austria è già pronta per il rallentamento delle misure

L'Austria, una delle nazioni europee meno inclini ad assecondare le richieste economiche straordinarie che provengono dal Sud del continente, si prepara ad una parziale riapertura delle attività private, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19.

Non si tratta di "tornare alla normalità", come si usa dire in queste fasi, ma di prevedere un "rallentamento" delle contromisure che sono state adottate dall'esecutivo austriaco per evitare che il coronavirus si diffondesse a macchia d'olio in tutto il territorio. Vienna, stando a quanto riportato dall'Adnkronos, ha già individuato una data precisa: il primo maggio è già stato segnato sul calendario di molte persone. Gli austriaci che potranno tornare nelle strade non sono pochi: parrucchieri, negozi e centri commerciali sono le attività destinate a rialzare le serrande, mentre per le scuole e per i luoghi di svago come bar, pub e ristoranti si dovrà aspettare ancora qualche settimana.

Le previsioni raccontano di come l'esecutivo austriaco stia ragionando su metà maggio per lo sblocco definitivo degli istituti scolastici. Ma c'è anche la variabile "curva", che ogni governo deve tenere in considerazione prima di disporre in uno o nell'altro senso. Il leader popolare Sebastian Kurz è stato piuttosto chiaro, rimarcando anzitutto come la tempistica stia già giocando un ruolo su quello che può accadere: "La rapida reazione di chiusura ci dà ora l'occasione per uscire dalla crisi con maggiore rapidità", ha dichiarato il premier. C'è la rivendicazione per i risultati raggiunti, ma traspare anche molta prudenza. Ma non è tutto. Sebastian Kurz, che ha parlato dello stato delle cose in relazione allo scoppio della pandemia, ha specificato come la situazione possa evolvere in maniera positiva soltanto nel caso in cui si continuerà a "a seguire le misure adottate e resteremo uniti come lo siamo stati". Abbassare la guardia, insomma, non è un atteggiamento permesso. E gli austriaci dovranno far sì che questa fase due possa funzionare, tenendo in considerazione l'impossibilità di procedere con un ripristino alla normalità che risulti troppo accelerato.

Per quel che riguarda la casistica economica, poi, Vienna ha fatto sapere di aver incrementato il "bazooka" destinato alle aziende che hanno adottato meccanismi in grado di tutelare i lavoratori, riducendo l'orario di base: "Il lavoro a orario ridotto introdotto con la crisi del Coronavirus ha permesso di salvare circa 400mila posti di lavoro in Austria finora, ha reso noto il ministro del Lavoro, che ha poi

sottolineato come i miliardi a disposizione di quelle imprese, ora, siano ben 3.

La situazione austriaca relativa ai contagi ed ai deceduti, come ripercorso dalla fonte sopracitata, ora è questa: 12 mila persone positive e 200 morti.

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