Un paese nella civile Danimarca dove uno dei piatti tipici prevede l'utilizzo di carne di maiale. L'immigrazione incontrollata che sta investendo l'Europa. E una decisione: quella di rendere obbligatorie le "polpette" nelle mense scolastiche. Sono questi gli ingredienti di una storia che sta facendo il giro del mondo, strattonata da chi la considera razzista e da chi di buon senso.
L'idea di obbligare tutti i bambini a mangiare maiale viene da un certo Frank Norgatd, consigliere comunale del partito di destra danese Def. Consigliere di questo paese di 96mila anime. "Onde limitare l'affluenza è l'influenza degli immigrati - prevede la norma - ogni residente o ospite di questa città deve mangiare carne di maiale". "Vogliamo che i bambini nati in Danimarca - ha detto al Corriere Norgatd - possano nutrirsi del nostro piatto nazionale anche in futuro, preservando così l'identità del cibo danese. E non solo. Cibo significa cultura e senso nazionale, messo in "pericolo" e discussione dai migranti.
I principali indirizzati del provvedimento, infatti, sono quelle famiglie di migranti di fede islamica che per legge divina non possono mangiare carne di maiale.
Una scelta che farà discutere, come ha fatto discutere la scelta della Danimarca di chiudere le frontiere lo scorso 3 gennaio.Non tutti ovviamente sono concordi. Mogens Niholm, rappresentante dei social liberali di Randers, si augura che nelle scuole i "consigli dei genitori non applicheranno alla lettera il provvedimento".
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