Dave Chappelle aggredito sul palco: l'ultimo attacco al comico "scorretto"

Il comico americano è stato aggredito sul palco da un uomo armato mentre si stava esibendo nell'ambito del festival "Netflix is a Joke", organizzato dalla piattaforma di streaming

Dave Chappelle aggredito sul palco: l'ultimo attacco al comico "scorretto"

Il comico Dave Chappelle è stato aggredito ieri sera mentre si esibiva sul palco dell'Hollywood Bowl di Los Angeles. Il filmato circolato su Twitter mostra un uomo - la cui identità non è nota - mentre si precipita sul palco e si scaglia violentemente contro Chappelle durante uno spettacolo nell'ambito del festival della commedia "Netflix is ​​a Joke", organizzato dalla piattaforma streaming. L'aggressore è stato successivamente trascinato via dal palco dal personale di sicurezza. Come riportato da Variety, secondo i dettagli emersi finora - poiché era vietato riprendere l'esibizione con lo smartphone - Chappelle sembra esserne uscito illeso e lo show è proseguito regolarmente. Ripresosi dall'accaduto, lo stand up comedian ha detto, ironizzando:"Era un uomo trans".

Stando alle prime ricostruzioni della stampa americana, l'attore Jamie Foxx, presente fra il pubblico, si sarebbe precipitato per aiutare il celebre comico e fermare l'assalitore. "Ogni volta che sei nei guai, Jamie Foxx si presenta con un cappello da sceriffo”, ha affermato Chappelle. Un video mostrerebbe Foxx rispondere: "Pensavo che facesse parte dello spettacolo". Stephanie Wash, giornalista della Abc, ha twittato che Chris Rock, che si è esibito all'inizio della serata, avrebbe detto al pubblico, scherzando: "Era Will Smith?". Secondo l'Hollywood reporter, l'aggressore era armato di coltello e ora è in custodia.

Dave Chappelle, il re della comicità politicamente scorretta

Da appurare le ragioni dell'aggressione, che però potrebbero essere collegate alle polemiche che hanno riguardato l'artista negli ultimi tempi e alla sua comicità irriverente e politicamente scorretta. Gli attivisti lgbtq e transgender hanno chiesto nei mesi scorsi di cancellare dal palinsesto di Netflix lo spettacolo The Closer, che i critici hanno definito "transfobico". "Nel nostro Paese, puoi sparare e uccidere un nero, ma è meglio non ferire i sentimenti di una persona gay", ha detto il comico, facendo infuriare le associazioni Lgbt e altrettanti artisti. Contro di lui una vera e propria bufera, critica compresa, che ha definito Chappelle un "comico in declino" mentre il pubblico ha dimostrato di amare il suo umorismo caustico, con buona pace dell'isteria woke. Jaclyn Moore, una scrittrice trans, produttrice esecutiva e showrunner che ha lavorato quattro stagioni in Dear White People di Netflix , ha preso posizione su Twitter per affermare che non avrebbe più lavorato con Netflix mentre la società continua a "trarre profitto da contenuti transfobici”.

Il celebre stand up comedian nel mirino della cancel culture

Lo stand up comedian ha fatto infurare la comunità transgender quando si è detto d'accordo con le posizioni dell'autrice di Harry Potter J.K. Rowling sulla predominanza del sesso biologico sul genere. Ha dichiarato di far parte della "squadra Terf", acronimo che sta per "femminismo radicale trans-esclusivo". "Il genere è un dato di fatto. Ogni essere umano in questa stanza, ogni essere umano sulla terra, ha dovuto passare attraverso le gambe di una donna per essere sulla terra", ha detto Chappelle. Affermazioni non in linea con l'ideologia woke e transgender, la quale sostiene che il genere è solo un costrutto sociale, mentre il sesso biologico non ha alcuna importanza. In uno spettacolo dello scorso ottobre, sempre all'Hollywood Bowl, Chappelle ha risposto alle polemiche circa la sua presunta "transfobia" con la consueta, pungente ironia: "Non mi piacciono molto questi nuovi gay: troppo sensibili, troppo fragili. Mi mancano i gay della vecchia scuola... i gay di Stonewall.

Non hanno preso un cazzo da nessuno". Parole che hanno scatenato un polverone nell'America dei nuovi moralizzatori, per nulla dotati di senso dell'umorismo e desiderosi di censurare tutti coloro che non la pensano come loro. Come in tutti i regimi.

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