Bendati, fatti inginocchiare e decapitati con una scimitarra perché omosessuali. È la sorte capitata a tre uomini iracheni accusati di omosessualità e blasfemia e per questo decapitati dallo Stato islamico.
L'esecuzione, avvenuta in una città ancora non identificata del nord dell'Iraq, si è svolta alla presenza di una folla numerosa, come spesso accade in occasione delle condanne a morte con cui l'Isis punisce i cittadini che infrangono le leggi del Califfo.
Il rituale tristemente noto delle esecuzioni è questa volta reso, se possibile, ancora più tragicamente spettacolare. Un uomo in tunica nera e barba bianca che legge i capi d'imputazione e la sentenza in un microfono, il boia incappucciato che solleva la scimitarra, il finale facilmente prevedibile.
Finale che, tuttavia, non è documentato dalle fotografie, ma solo da una dichiarazione scritta in cui si specifica che gli uomini ritratti nelle immagini sono poi stati decapitati.L'esecuzione avrebbe avuto luogo nella provincia di Ninive, una delle prime a cadere sotto il controllo del Califfato.
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