Ecco come Trump ha già salvato mille posti di lavoro in America

Il neo-presidente, insieme al suo vice Mike Pence, hanno trovato un'intesa con la Carrier Corporation

Ecco come Trump ha già salvato mille posti di lavoro in America

Accordo raggiunto tra la Carrier Corporation e Donald Trump. Il neo-presidente, insieme al suo vice Mike Pence, hanno infatti trovato un'intesa di portata storica con l'azienda statunitense leader nella produzione e distribuzione di sistemi di riscaldamento e ventilazione che salverà circa mille posti di lavoro nello Stato dell'Indiana, dove la Carrier - United Technologies ha uno dei suoi più importanti stabilimenti: una vittoria del tycoon che scongiura l'annunciata delocalizzazione della compagnia in Messico. A darne notizia è il New York Post.

"Mi recherò in Indiana giovedì per dare un importante annuncio riguardante la Carrier, che rimarrà ad Indianapolis - ha scritto in un tweet il presidente Trump - Manterremo gli stabilimenti e i posti di lavoro della Carrier negli Stati uniti”. Anche la nota multinazionale ha confermato l'esistenza di un accordo su Twitter: "Siamo lieti di aver raggiunto un'intesa con il presidente Trump e il vice-presidente Pence al fine di per mantenere mille posti di lavoro nell'Indiana. Presto daremo nuovi dettagli". Come riferisce l'Indianapolis Star, Mike Pence, che è anche il governatore dell'Indiana, sta portando avanti i dettagli del piano di sviluppo concordato con l'azienda, che comprende degli incentivi stanziati dallo Stato. La società era stata oggetto di feroci critiche da parte di Donald Trump durante la campagna elettorale, quando quest'ultima aveva comunicato che avrebbe portato parte della propria produzione a sud del confine e precisamente a Monterrey, in Messico, licenziando circa 1400 lavoratori americani e risparmiando così circa 65 milioni di dollari l'anno (la paga per i lavoratori messicani è di appena 3 dollari l'ora).

"Affrontare le sfide che si presentano continuamente in questo settore, con la continua migrazione di questo comparto produttivo verso il Messico è il modo migliore per noi di rimanere competitivi" - aveva dichiarato l'amministratore delegato Alex Houston lo scorso febbraio. La decisione fece infuriare non poco i lavoratori poiché la società non risulta in perdita, tutt'altro - oltre 9 miliardi di dollari di utile nel 2015 - e perché lo Stato dell'Indiana aveva già stanziato, nell'ultimo decennio, la bellezza di 530 mila dollari di soldi pubblici sotto forma di incentivi alla multinazionale. Esiste anche un video, pubblicato su Youtube e diventato virale, in cui la rabbia e sgomento dei cosiddetti “colletti blu” viene catturata al momento dell'annuncio. E ora, grazie a questo importante accordo che salva più di mille posti di lavoro, il neo-presidente Trump ha fatto fede alle sue promesse e non ha voltato le spalle a quella “working class” che l'ha votato e sostenuto, abbandonata dall'establishment democratico. “Succederà questo - aveva detto Trump in campagna elettorale - mi chiameranno e mi diranno, Signor Presidente, la Carrier ha deciso di rimanere in Indiana”.

Donald Trump aveva inoltre minacciato l'azienda di imporre, qualora fosse diventato Presidente degli Stati Uniti, un dazio del 35% su tutti i prodotti della Carrier provenienti dal Messico: posizione in forte contrasto il free trade attualmente in vigore tra i due Paesi e

che il tycoon vuole rinegoziare. Quando manca ancora più di un mese e mezzo dalla cerimonia d''insediamento, il neo-presidente repubblicano ha già portato a casa una vittoria importantissima, con buona pace dei detrattori.

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