Dalle sabbie dell'Egitto, nell'area di Assuan, è stata riportata alla luce una antica necropoli contenente sarcofagi, anfore, vasi e materiali e, soprattutto, numerose mummie, tra cui una madre abbracciata con il figlio.
L'area, situata sulla riva occidentale di Assuan, nell'area che circonda il Mausoleo dell'Aga Khan, si ritiene fosse in uso dal periodo che va dal tardo-faraonico al periodo romano (VI secolo a.C.-IV secolo d.C.) e riporta il nome, su di un geroglifico, del suo proprietario "Tjt".
La grande scoperta è frutto dell'impegno congiunto di una missione di scavi italo-egiziana, con il coordinamento dell'Università degli Studi di Milano e del Ministero delle Antichità egiziano. Il team, guidato da Patrizia Piacentini (docente di Culture del Vicino Oriente Antico, del Medio Oriente e dell'Africa dell'Università di Milano) e di Abdelmanaem Said, ha mappato circa 300 tombe databili al periodo tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C..
L'area, probabilmente, era stata depredata dai ladri nell'antichità e vi è una stanza funeraria principale e una laterale. Nella prima sono state trovate 30 mummie in buono stato di conervazione, e tra queste alcuni bambini posti in una lunga nicchia laterale.
A corredo erano presenti anche vasi contenenti il materiale per la mummificazione. Nella seconda stanza invece sono state trovate altre mummie e, tra queste, due erano tra loro sovrapposte. Si tratta, probabilmente, di una madre e di suo figlio.
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