"Chi è costui? Il presidente di un Parlamento che non sa di rappresentare un'istituzione da cui attendiamo una risposta da 53 anni". Recep Tayyip Erdogan risponde duramente a Martin Schulz. Usa toni sprezzanti e netti dopo che il capo del Parlamento europeo ha criticato, in una intervista, gli arresti di giornalisti e parlamentari filo-curdi minacciando che un'eventuale ripristino della pena di morte avrebbe sancito uno stop definitivo ai negoziati per l'ingresso della Turchia in Europa. Il presidente turco non ce l'ha solo con Schulz: "A Bruxlles decidano se devono, ma sono già in ritardo".
Il messaggio lanciato da Erdogan alle istituzioni europee è netto. E arriva mentre i ministri degli Esteri del blocco comunitario si sono incontrati a Bruxelles per discutere anche la situazione turca a seguito del fallito golpe dello scorso luglio. "Aspetteremo massimo fino alla fine dell'anno, poi sarà il popolo a decidere se vuole aspettare ancora per entrare in Europa". Il presidente turco ha ribadito il fastidio per i tentennamenti e l'ambiguità mostrata da Bruxelles negli ultimi mesi.
A far aumentare la tensione la minaccia dell'Europa di sospendere il negoziato, per protesta contro la carcerazione di nove parlamentari del partito filo curdo Hdp. Sebbene non sembri esserci consenso sull'ipotesi di fermarei colloqui, Erdogan ha mnostrato fastidio solo per il fatto che l'ipotesi sia stata presa in considerazione a Bruxelles.
"All'improvviso minacciano di fermare la trattativa, non si rendono conto che sono già in ritardo, anzi li invito a prendere una decisione immediatamente", ha detto il presidente turco, per poi confermare che "la pazienza" durerà fino a dicembre, poi sarà la Turchia a decidere con un referendum, se sospendere o meno per sempre il negoziato per l'ingresso nell'Unione europea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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