Erdogan "incoronato" all'estero: la riforma passa col voto tedesco

Erdogan: "I Paesi alleati dovrebbero rispettare le nostre scelte". A consegnargli la vittoria proprio i turchi che vivono in Europa. È l'ennesimo schiaffo alla Ue

Erdogan "incoronato" all'estero: la riforma passa col voto tedesco

È stato il voto all'estero a regalare il maggior successo a Recep Tayyip Erdogan a conclusione di una intensa campagna elettorale che ha puntato molto sulla diaspora turca e durante la quale non sono mancate tensioni con alcuni Paesi europei per la cancellazione dei comizi di ministri e politici turchi. Dalla Germania all'Olanda, passando per Austria e Belgio il "sì" ha, infatti, superato il 60%, andando in molti casi anche oltre, mentre la riforma è stata bocciata dai turchi residenti in Svizzera.

La riforma costituzionale votata in Turchia prevede la sostituzione dell'attuale sistema parlamentare, stabilito nel 1924 dal fondatore della Repubblica, Mustafa Kemal Ataturk, con un nuovo sistema di tipo presidenziale. La riforma inizierà a essere applicata nel 2019. Le nuove norme permetteranno all'attuale presidente Erdogan, che ora ha 63 anni, di mantenere la carica con poteri più ampi degli attuali fino al 2029 o addirittura fino al 2034, qualora il parlamento venga sciolto anticipatamente. "Soprattutto Paesi che consideriamo alleati dovrebbero rispettare le nostre scelte", ha dichiarato il presidente turco invitando, nel discorso a commento del risultato del referendum costituzionale, a "rispettare la decisione della nostra nazione" e sottolineando che "i risultati del referendum daranno ottimi benefici al nostro Paese".

Per l'Unione euuropea, che negli ultimi mesi ha fortemente contrastato la svolta dittariale del Sultano, la beffa maggiore sta nel fatto che a "incoronare" Erdogan sono stati proprio i voti dei turchi che vivono nel Vecchio Continente. Secondo i dati diffusi nella notte dall'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu e rilanciati dalla tedesca Dpa, infatti, in Germania, dove risiede la più grande comunità turca all'estero (1,4 milioni gli aventi diritto), il 63,1% degli elettori ha detto "sì" alla riforma costituzionale che assegna ampi poteri al presidente. Una presa di posizione, quella dei turchi-tedeschi, che arriva dopo settimane infuocate in cui Erdogan ha più volte paragonato la Germania di Angela Merkel al nazismo di Adolf Hitler accusando a Berlino di essere "complice dei terroristi" islamici. Anche i turchi, che vivono in Austria (il 73,5%) e in Belgio (il 75,1%), hanno creduto nella riforma.

In Olanda, poi, ha votato per il "sì" il 71% degli aventi diritto, mentre in Svizzera solo il 38% si è espresso a favore del passaggio al sistema presidenziale. All'estero gli aventi diritto sono circa 2,9 milioni su un totale di 55,3 milioni di elettori. Di questi circa il 59,2% degli elettori ha sostenuto le riforme volute da Erdogan.

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