È di un morto e due feriti il bilancio definitivo di un attentato messo a segno questa mattina a Saint-Quentin-Fallavier (nord dell'Isère, sud est della Francia), non lontano da Lione. Lo ha confermato il presidente della Repubblica, François Hollande, che ha parlato in conferenza stampa prima di abbandonare Bruxelles, dove si trovava per un summit europeo.
Un uomo è entrato in un impianto di gas industriale, la Air Products, e ha poi provocato un'esplosione all'interno della struttura. Secondo gli inquirenti il veicolo aveva l'autorizzazione necessaria per superare i controlli.
Poco dopo all’interno del complesso industriale è stato ritrovato un corpo decapitato vicino l’impianto. La testa mozzata, trovata infilzata sulla recinzione dello stabilimento, è ricoperta di scritte in arabo. L'uomo è stato identificato come il proprietario di una società di trasporti di Chassieu, che si trovava nella fabbrica per una consegna. Probabilmente il capo del sospetto detenuto dalla polizia.
Un uomo in manette
Una persona è stata fermata dalla gendarmeria: è sospettato di essere l'autore dell'attentato. Trentacinquenne, era già noto ai servizi anti-terrorismo. Per un periodo - dal 2006 al 2008 - era stato sotto sorveglianza, ma non avrebbe precedenti penali.
Dopo essersi rifiutato di fornire le sue generalità agli uomini delle forze dell'ordine, si è fatto identificare. Si tratta di Yacine Salhi. Secondo le prime informazioni sarebbe sposato e con tre figli, originario di Pontarlier e residente a Saint Priest.
Salhi avrebbe avuto in passato legami con ambienti dell'islam salafita. Nel 2013 e nel 2014 due note dei servizi segnalavano lui e alcuni amici. Nelle loro discussioni frequenti riferimenti al Mali e al jihad.
L'aggressore avrebbe detto di essere un uomo dell’Isis, mostrando un drappo con scritte in arabo. Su questo aspetto non c'è però al momento nessuna certezza. Il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha sottolineato che la bandiera deve ancora essere analizzata e tradotta e che altre persone, sono state fermate.
Gli inquirenti hanno aperto un'inchiesta per terrorismo su quanto successo. Una seconda persona è guardata a vista, accusata di avere fatto una serie di sopralluoghi sul posto, ma la polizia avrebbe arrestato anche la moglie e la sorella di Salhi.
Riunione al vertice nel pomeriggio
Il ministro dell’interno francese, Bernard Cazeneuve, si sta recando sul luogo dell’attentato, che si trova a 30 km da Lione. Con lui anche il ministro degli Esteri, Laurent Fabius. Sul posto c’è già il prefetto del dipartimento d’Isere. "Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggere i suoi cittadini", ha detto il sindaco di Bordeaux, l'ex premier Alain Juppé.
Intanto il governo francese ha rafforzato la sicurezza in tutti i siti sensibili della regione di Lione, e in particolare nei tre comuni vicini al luogo dell’attentato, Valencie, Romans-sur-Isere e Montelimar dans la Drome.
Questo pomeriggio, alle 15.00, una riunione del Consiglio della Difesa. Anche il premier Manuel Valls è tornato in Francia, da una missione a Bogotà.- L'Isis alle porte di casa: sostieni il reportage
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