Francia, preso detenuto evaso tre mesi fa dal carcere in elicottero

Soddisfazione per la cattura del fuggitivo è stata espressa dal Ministro della Giustizia francese, ma Oltralpe non si sono ancora placate le polemiche per le disfunzioni del sistema penitenziario

Francia, preso detenuto evaso tre mesi fa dal carcere in elicottero

Rédoine Faïd, il criminale francese evaso dal carcere tre mesi fa utilizzando un elicottero, è stato catturato dalle Forze dell’ordine transalpine. Nella prigione di Réau, dalla quale era scappato in tale modo rocambolesco, Faïd stava scontando una condanna a 25 anni di reclusione per rapina a mano armata e per presa di ostaggi. Ha così fine un inseguimento che aveva provocato feroci critiche da parte dei media nazionali nei confronti delle autorità, accusate di non sapere gestire in maniera efficace la popolazione carceraria.

La fuga di Faïd si è conclusa a Creil, sua città natale, nel dipartimento dell'Oise. I media francesi, citando fonti anonime, sostengono che la retata condotta dalle Forze di sicurezza sarebbe scattata verso le quattro del mattino e che il malvivente non avrebbe opposto resistenza. Il blitz sarebbe stato effettuato dagli uomini della Brigade de recherche et d'intervention (Bri) e da quelli dell’Office central de lutte contre le crime organisé, reparti speciali della Polizia nazionale. Secondo gli organi di stampa transalpini, insieme a Faïd sarebbero stati arrestati tre uomini, compreso il fratello del fuggitivo, e una donna. Gli inquirenti dovranno adesso ricostruire la rete di complicità e protezioni che per tre mesi ha favorito la latitanza del criminale. In base alle prime indiscrezioni riportate dai quotidiani transalpini, il principale organizzatore di tale sistema di protezioni sarebbe stato proprio Rachid Faïd, il fratello dell’evaso. Soddisfazione per la cattura del fuggitivo è stata espressa da Nicole Belloubet, Ministro della Giustizia. Il guardasigilli, dopo essersi congratulata con le Forze dell’ordine, ha promesso maggiori controlli nelle carceri nazionali, al fine di prevenire ulteriori evasioni.

All’indomani della rocambolesca fuga di Rédoine Faïd, la Belloubet era stata additata dalla stampa quale “principale responsabile” dell’accaduto. L’esponente del governo Macron era stata subito attaccata per non essere riuscita a eliminare le disfunzioni del sistema penitenziario. I media e l’opposizione parlamentare avevano quindi rimproverato al Ministro i drastici tagli al comparto della Polizia carceraria, approvati dall’esecutivo francese all’inizio del 2018.

Ad avviso dei critici della Belloubet, la riduzione degli stanziamenti destinati al servizio di sorveglianza all’interno dei penitenziari nazionali avrebbe reso questi ultimi “sguarniti e insicuri” e, di conseguenza, avrebbe “incoraggiato” i detenuti a tentare la fuga.

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