Una nuova variante del Covid-19, individuata per la prima volta in Francia, nella regione della Bretagna, potrebbe causare problemi alla strategia implementata dal presidente francese Emmanuel Macron. La mutazione, secondo quanto risulta dalle prime analisi, non sarebbe ne più contagiosa ne più letale del virus originale ma c'è comunque una cattiva notizia. I test molecolari non sono riusciti, almeno in un primo momento, ad individuarla ed i ricercatori stanno cercando di capire se la mutazione sia riuscita a trovare un modo per passare sottotraccia. Il dato non è da sottovalutare perchè, se confermato, potrebbe richiedere l'elaborazione di nuovi test diagnostici in grado di individuare la variante bretone. I riceratori dovranno inoltre studiarne l'eventuale resistenza ai vaccini in commercio contro il Covid-19.
L'Eliseo dovrà seguire con attenzione gli eventuali sviluppi della vicenda e sperare che non contribuiscano a peggiorare il già precario quadro epidemiologico francese. La strategia di Macron è chiara e consiste nell'evitare, a tutti i costi, un terzo lockdown nazionale che provocherebbe un collasso del sistema produttivo. L'evitamento del lockdown è passato e continua a passare dall'adozione di severe misure restrittive, in vigore ormai da mesi. Coprifuoco a partire dalle 18 sin dal mese di gennaio, lockdown nei fine settimana nelle aree più a rischio, chiusura di teatri, cinema, bar, ristoranti e musei (in vigore da ottobre) e dei grandi centri commerciali. I risultati però non sono molto incoraggianti: la popolazione è esausta, il sistema produttivo attraversa comunque una fase recessiva e la curva dei contagi preoccupa. La media delle nuove infezioni nell'arco di sette giorni si è stabilizzata, a partire da metà gennaio, intorno ai 20mila casi. Un plateau molto alto, poco sostenibile nel lungo termine e peraltro instabile dato che negli ultimi giorni la curva dei contagi è tornata a crescere trainata anche dalla variante britannica, ormai predominante.
La terza ondata della pandemia è una realtà in Francia e la situazione si sta deteriorando rapidamente nella regione di Parigi. Enrique Casalino, direttore degi Hopitaux de Paris (il più grande complesso sanitario d'Europa), ha chiarito come ci siano solo due modi per fronteggiare la situazione. Una rapida campagna vaccinale in grado di immunizzare il 70 per cento della popolazione oppure un lockdown severo per evitare che il virus continui a diffondersi. Gli ospedali della capitale sono sempre più pieni e l'evacuazione dei pazienti più gravi verso le altre regioni della Francia , secondo Casalino, può essere unicamente una soluzione temporanea e non in grado di porre fine alla crisi. Non è escluso, dunque, che la regione di Parigi vada verso un nuovo lockdown. Negli ospedali sono state cancellate le operazioni per cercare di dare più spazio ai pazienti Covid, ogni dodici minuti un nuovo paziente grave viene ricoverato in terapia intensiva ed il tasso di incidenza del Covid-19 è cresciuto del 14 per cento nella sola giornata di lunedì.
Negli ospedali francesi sono invece ricoverate 25,469 persone e tra queste 4,219 sono gravi. Si tratta dei numeri più alti dalla fine di novembre, quando la Francia era ancora in lockdown. La riapertura del paese appare sempre più lontana e compromessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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