Primo incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, a margine del G20 di Amburgo. "Si sono stretti la mano e hanno detto che si incontreranno presto", ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Nel pomeriggio il faccia a faccia tra il leader americano e quello russo. Poche ore prima Trump aveva twittato: "Attendo con ansia tutti gli incontri di oggi con i leader mondiali, incluso quello con Vladimir Putin. C'è molto da discutere".
Anche Putin aveva fatto sapere di non vedere l’ora di incontrare il collega americano e "che ha molte domande da porgli". Prima dell'incontro tra i due presidenti, si sono visti il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
I look forward to all meetings today with world leaders, including my meeting with Vladimir Putin. Much to discuss.#G20Summit #USA
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 7 luglio 2017
"È un onore per me incontrarla", ha detto Trump a Putin, davanti alla stampa e ai fotografi che immortalavano la stretta di mano tra i due leader, aggiungendo di sperare in "risultati positivi" dal colloquio. "Se Mosca e Washington vogliono appianare le questioni più urgenti insieme, non sono sufficienti telefonate, ma sono essenziali incontri faccia a faccia fra i leader", avrebbe poi riferito il presidente Putin all'agenza Tass.
Usciti i giornalisti ha preso il via l'incontro vero e proprio, un faccia a faccia alla presenza dei ministri degli Esteri di entrambi i Paesi, che non si è svolto secondo un'agenda precisa, ma piuttosto con l'attesa di una discussione su diverse questioni: dalla Siria alla Corea del Nord.
La situazione richiede di "agire in modo pragmatico e prudente", ha detto il presidente Putin, parlando con Moon Jae-in, suo omologo a Seul. Gli Stati Uniti hanno dal canto loro ribadito in un comunicato con Giappon e Corea del Sud di essere pronti a difendere il Paese "con l'utilizzo della piena gamma delle capacità convenzionali e nucleari".
Premesse positive nelle parole dei leader, ma con la consapevolezza di una situazione non facile, a cui si è arrivati per via delle sanzioni imposte da Washington per l'occupazione dell'Ucraina e per l'indagine lanciata dal Congresso americano, interessato a chiarire la questione delle
"connessioni" tra la campagna elettorale dell'attuale presidente e il Cremlino.Il primo accordo raggiunto, dicono fonti a incontro non ancora concluso, è per una tregua - a partire da domenica - nella Siria sud-occidentale.
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