Gb, giro di vite del governo sul diritto di sciopero. Laburisti sulle barricate

Il premier britannico vuole limitare il diritto allo sciopero bilanciandolo con i diritti degli utenti e del business. Laburisti e sindacati promettono battaglia

Gb, giro di vite del governo sul diritto di sciopero. Laburisti sulle barricate

Braccio di ferro, nel Regno Unito, tra il governo Cameron e i laburisti, dopo che l’esecutivo ha rivelato il suo progetto di riformare lo statuto dei sindacati e dare un robusto giro di vite alle leggi che regolano il diritto allo sciopero. Il ministro ombra dell’Interno, la laburista Yvette Cooper, parla di "un orribile attacco alle organizzazioni che sostengono i lavoratori" da parte di un partito "che sostiene a parole di essere dalla loro parte".

Ma cosa intende fare in concreto il governo? In primo luogo consentire gli scioperi soltanto se il 50% più uno dei dipendenti coinvolti vota a favore dell’astensione dal lavoro (e il quorum minimo 40% degli iscritti). I sindacati, inoltre, dovranno obbligatoriamente interpellare i propri iscritti per le donazioni ai partiti (tradizionalmente ne beneficia il Labour) e gli scioperi improvvisi e non autorizzati saranno considerati veri e propri reati, perseguibili penalmente.

Secondo le "Union" del Regno Unito si tratta della più grande stretta ai poteri dei sindacati dai tempi di Margaret Thatcher a oggi. Anzi, qualcuno aggiunge che neanche la Thatcher osò arrivare a tanto. Da parte sua il governo, invece, afferma di
voler solo "bilanciare" il diritto allo sciopero con i diritti degli utenti e del business. "I sindacati hanno un ruolo costruttivo da giocare nel rappresentare i propri iscritti, ma il governo della nazione vuole bilanciare i loro diritti con quelli delle persone che lavorano e del business", ha detto il ministro alle Attività Produttitive, Sajid Javid.

Il giro di vite del governo conservatore pone dei limiti anche alla durata di un’agitazione nel settore industriale (e non solo nei servizi essenziali) e severe restrizioni sui picchetti.

Secondo le organizzazioni sindacali il pacchetto minaccia di rendere l’astensione dal lavoro "praticamente impossibile" in Gran Bretagna, dove esistono tuttora 149 sindacati registrati, 25 dei quali cofinanziati dalla politica. Il maggiore di questi, Unite (legato al Partito Laburista con il suo 1,4 milione di iscritti) ha già promesso battaglia.

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