Una spia nell'ufficio di Merkel: il giallo che fa tremare Berlino

Il sospetto, di nome Amin K, è accusato di aver trasmesso per anni "informazioni al servizio di intelligence generale egiziano" approfittando della sua posizione privilegiata.

Una spia nell'ufficio di Merkel: il giallo che fa tremare Berlino

Sembra la trama di una spy story ma non lo è. Una spia dell'intelligence egiziana è riuscita a infiltrarsi all'interno dell'ufficio stampa della cancelliera Angela Merkel. Come riporta La Verità, in un articolo ripreso anche da Dagospia, ieri la procura ha incriminato formalmente l' uomo, Amin K., nato in Egitto, accusato di aver trasmesso informazioni al Servizio di intelligence egiziano (Gis, che si occupa prevalentemente di terrorismo) sfruttando la sua posizione nell' Ufficio stampa federale, diretto dal portavoce della cancelliera, Steffen Seibert. Rischia fino a cinque anni di reclusione, se condannato. Secondo quanto riferito dal governo tedesco, tuttavia, l'uomo non aveva avuto accesso a informazioni sensibili anche se lavorava per il governo egiziano almeno dal 2010.

Servizi segreti egiziani attivi in Germania per monitorare la Fratellanza Musulmana

"L'imputato voleva aiutare i servizi segreti egiziani inviandogli le sue osservazioni su come i media hanno affrontato le politiche interne ed estere relative all'Egitto", ha aggiunto l'ufficio del procuratore. La polizia, riferisce Euronews, ha detto di aver aperto un'indagine contro il sospetto all'inizio di luglio. Nel 2014 e 2015, l'individuo ha anche tentato senza successo di reclutare una fonte per i servizi segreti egiziani. In cambio delle informazioni fornite al Gis, la spia sperava di ricevere un trattamento preferenziale dalle autorità egiziane. In particolare, sua madre sarebbe stata aiutata a far valere i suoi diritti sulla pensione, dicono i pubblici ministeri. Secondo il rapporto dell'intelligence interna tedesca, sia il servizio di intelligence estero egiziano (Gis) che il suo servizio di intelligence interno (Nss) sono attivi in ​​Germania. Uno dei loro obiettivi è raccogliere informazioni sugli oppositori del regime egiziano del presidente Abdel Fattah al-Sissi che vivono nel Paese, in particolare sui sostenitori della Fratellanza Musulmana, bandita in Egitto dal 2013. Presso il Bundespresseamt, la spia si occupava delle visite e dell' accoglienza dei visitatori: secondo i media tedeschi avrebbe cercato di sfruttare quella posizione per monitorare in particolare i giornalisti egiziani.

Chi sono i Fratelli Musulmani

Come riportato da InsideOver, i Fratelli Musulmani, che nascono proprio in Egitto, costituiscono un movimento internazionale diffuso soprattutto nei paesi arabi, in cui vengono raggruppati i partiti che si rifanno al cosiddetto "Islam politico". Si tratta di formazioni che promuovono la necessità di islamizzare le società arabe, tornando ad un Islam non “corrotto” da usi e consumi occidentali. Dai movimenti jihadisti terroristici, i Fratelli Musulmani si differenziano per il non ricorso alla lotta armata e per non avere come obiettivo l’esportazione dell’islamizzazione in paesi non arabi. Nel finanziamento dei Fratelli Musulmani la Turchia ha un solido asse con il Qatar, Paese che vuole sfruttare le sue ingenti risorse economiche per estendere la propria influenza politica e commerciale.

Ankara e Doha legano il proprio nome ai più importanti partiti e movimenti che compongono l’organizzazione dei Fratelli Musulmani in tutto il mondo arabo. In Libia, la Fratellanza Musulmana sostiene il governo tripolino di Fayez Al Serraj, mentre Il Cairo supporta il generale Haftar.

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