"Il ladro ha mirato a mia moglie. Ho sparato per salvarla". Ora è indagato per omicidio

La rapina in una gioielleria di Pisa finisce nel sangue. Il negoziante fredda uno dei due banditi: "Ho sparato per salvare la mia vita mia e quella di mia"

"Il ladro ha mirato a mia moglie. Ho sparato per salvarla". Ora è indagato per omicidio

Il gioielliere Daniele Ferretti è stato iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di omicidio, come atto dovuto dalla Procura di Pisa nell'ambito delle "necessarie attività di garanzia" nell'inchiesta aperta per la tentata rapina nella gioielleria Ferretti di via Battelli a Pisa ieri sera, dove un rapinatore è rimasto ucciso. La Procura, ha spiegato il procuratore Crini, "ha fatto un'attenta valutazione" della vicenda e l'iscrizione del gioielliere nel registro degli indagati è "un atto dovuto per avere il massimo delle garanzie possibili", anche "nella prospettiva dell'applicazione" delle nome in vigore sulla legittima difesa. Intanto Ferretti al Corriere della Sera ha raccontato gli attimi drammatici della rapina: "Ha esploso tanti colpi, ha mirato verso mia moglie. Io mi sono solo difeso, ho sparato per salvare la vita mia e di mia moglie. In terra ci sono ancora tanti bossoli". L'orafo ha reagito sparando e colpendo a morte uno dei due ladri. "Il primo a sparare è stato lui, il rapinatore".

Secondo quanto riferito da alcuni testimoni i due rapinatori sarebbero entrati nel negozio attorno alle 19.30. Daniele Ferretti ha quindi aperto il fuoco uccidendo uno dei due, mentre il complice è fuggito, forse con l'aiuto di complici, ed è ora ricercato. All'arrivo dei soccorritori del 118 l'uomo, che secondo le prime informazioni avrebbe circa 30 anni e potrebbe essere di nazionalità straniera, era ferito gravemente ed è morto poco dopo, senza poter essere trasportato in ospedale. Non era la prima volta che la gioielleria Ferretti finiva nel mirino dei ladri. Il fatto più grave avvenne nel 1999 quando il proprietario rimase anche ferito. L'ultima rapina nel gennaio del 2016. Il proprietario e la moglie poi, come da prassi, sono stati accompagnati presso la caserma dei Carabinieri per fornire la loro versione dei fatti.

Questa mattina carabinieri, che insieme alla polizia stanno indagando sulla tentata rapina alla gioielleria Ferretti, hanno ritrovato l'auto che i malviventi hanno utilizzato per raggiungere via Battelli. Si tratta di una Fiat Panda grigia metallizzata che si trovava in un parcheggio non lontano dalla gioielleria. L'auto, targata Asti, risulta essere stata rubata, ed è ora a disposizione degli investigatori per le analisi scientifiche. È ancora da chiarire se il bandito ucciso, un 30enne di origini straniere, abbia agito con uno o più complici che sono poi fuggiti poi a piedi. Così come è ancora tutta da verificare la dinamica della tentata rapina e della conseguente reazione del gioielliere.

Secondo quanto emerso fino a ora, Ferretti avrebbe estratto la sua arma dopo che i banditi, a loro volta armati, avrebbero minacciato la moglie che si trovava in negozio.

Il gioielliere avrebbe intimato ai malviventi di andarsene, ma uno di loro avrebbe sparato verso la moglie senza colpirla. A quel punto ci sarebbe stata la reazione del gioielliere. Nel negozio sono stati trovati tre bossoli e alcuni testimoni avrebbero riferito agli investigatori di aver sentito tre o quattro colpi di arma da fuoco.

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