La Grecia si gioca la partita finale. Atene entro domenica saprà se la sua permanenza nell'eurozona potrà proseguire o se invece dovrà andare verso un default e una probabile uscita dall'euro. Fin qui i fatti e gli secnari possibili. Ma a preoccupare le cancellerie europee e occientali non è l'uscita dall'euro, ma le conseguenze che questa potrebbe avere sul piano strategico e geopolitico. La regione della europa meridionale vede da sempre un'aspirazione verso l'est da parte dei paesi balcanici. E a questo vanno aggiunte le tendenze islamiste della Turchia. In mezzo c'è la Grecia, avamposto occidentale della Nato nel Medietrraneo dell'est. "A parte la prospettiva contrastata di ulteriori ingressi nella Ue da parte di Paesi dell’area, un impatto immediato del Grexit si avrebbe sullo status della Macedonia", dice Stefano Silvestri, ex presidente e attuale consigliere scientifico dello Iai,l’Istituto Affari Internazionali al Messaggero. E ancora: "Vi sarebbe un oggettivo indebolimento della Nato nelMediterraneo orientale,
in un momento di confronto politico piuttosto duro con la Russia sulla questione ucraina".
"Non credo – dice Silvestri - che la Grecia voglia di per sé uscire dalla Nato, però indubbiamente potrebbe avere la volontà di negoziare la sua permanenza della
Nato per ottenere qualche contropartita in più vista la situazione. Questo è un indebolimento già per definizione.
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