Ogni mondo è paese e ogni Paese ha la sua Agnese Renzi. Almeno in senso lato. Perché a pochi giorni di distanza dalla stucchevole polemica sul prezzo del maglione dell'ormai ex First Lady, un'analoga querelle travolge persino il compassato premier britannico Theresa May.
A trascinare nella bufera la seconda inquilina donna del numero 10 di Downing Street dopo Margaret Thatcher è una deputata del Partito Conservatore al Parlamento di Westminster, la 44enne europeista Nicky Morgan. Che ha attaccato il suo primo ministro per un paio di pantaloni in pelle da 995 sterline (oltre mille euro) sfoggiati in una foto allegata a un'intervista comparsa sull'edizione domenicale del Times.
La Morgan se la è presa con la May per un abbigliamento giudicato opulento e inappropriato, raccogliendo in egual misure critiche e apprezzamenti. Chi però non l'ha presa bene è una terza donna, Fiona Hill, collaboratrice del primo ministro di Sua Maestà. La Hill, scrive il Corriere della Sera, avrebbe manovrato per escludere dalle riunioni politiche del partito e c'è addirittura chi insinua che abbia passato alla stampa una velina al cianuro.
Avrebbe cioè fatto sapere al popolare tabloid Daily Mail che la stessa Morgan si fa vedere in giro con una borsetta che costa almeno quanto quei pantaloni censurati perché "inopportuni".
In tutto questo, almeno, Theresa May ha saputo
tenersi fuori dalle polemiche, senza sprecare nemmeno una parola su queste beghe che, in effetti, mal si addicono al successore di Sir Winston Churchill. Una dimostrazione di classe molto british.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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