A Hong Kong arriva la svolta che potrebbe sbloccare la crisi. La governatrice dell'ex colonia britannica, Carrie Lam, è pronta ad annunciare il ritiro formale della proposta di legge sull'estradizione in Cina. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, l'annuncio arriverà in giornata e, quasi sicuramente, sarà preceduto da un incontro tra Lam e gli altri politici che dovrebbe essere convocato per le 16 ore locali.
Un mese fa, causa delle violente proteste cittadine, la controversa legge che avrebbe permesso l'estradizione forzata in Cina era stata dichiarata morta - cioè congelata - dalle autorità. Non è bastato per placare l'ira dei manifestanti e degli attivisti pro democrazia, che hanno usato il pretesto della legge sull'estradizione per protestare contro le ingerenze della Cina nel sistema politico e giudiziario di Hong Kong.
Il ritiro della legge e la prima vittoria dei manifestanti
Cinque erano le richieste dei manifestanti nei confronti dell'amministrazione cittadina: il ritiro della legge, le dimissioni di Carrie Lam, l'amnistia per gli attivisti arrestati durante gli ultimi tre mesi di proteste, un'indagine indipendente sull'operato della polizia, giudicato violento, e la riforma politica a favore del suffragio universale.
Qualora Carrie Lam ritirasse effettivamente la legge
sull'estradizione, i manifestanti avrebbero ottenuto una prima, importante, vittoria. Nel frattempo, con la diffusione della notizia, la Borsa di Hong Kong ha guadagnato oltre il 3% e viaggia adesso con un rialzo del 3,26%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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