"Restituire all'America la sua grandezza", è questo l'obiettivo di Donald Trump, 45esimo presidente degli Stati Uniti che si insedierà oggi alla Casa Bianca. Diversi i temi principali della sua presidenza, riportati di seguito:
Immigrazione: Il muro al confine con il Messico si farà. Ad anticipare i soldi per la costruirlo saranno i contribuenti americani e non il governo messicano, come aveva assicurato in campagna elettorale. Ma solo "per non perdere tempo", ha spiegato Trump perché poi i messicani lo rimborseranno "fino all'ultimo centesimo". Il miliardario ha inoltre promesso di deportare circa due milioni di immigrati clandestini criminali e di voler subito "cancellare gli ordini esecutivi incostituzionali" del suo predecessore, Barack Obama. Si è inoltre impegnato a bloccare l'immigrazione dai Paesi legati al terrorismo e a "sospendere immediatamente" il piano di accoglienza per i rifugiati siriani.
Obamacare: L'eliminazione della legge sanitaria voluta da Barack Obama è il primo reale obiettivo di Trump. Il Congresso ha già avviato l'iter per abrogarla ma forse, in assenza di un'alternativa precisa, potrebbe decidere semplicemente di emendarla.
Protezionismo: Trump vuole rinegoziare il Trattato di libero scambio nordamericano (Nafta) e il ritiro degli Usa dal partenariato transpacifico (Tpp). Il presidente eletto ha inoltre minacciato l'imposizione di tariffe del 35% sulle auto costruite in Messico per essere vendute sul mercato statunitense. Braccio di ferro poi con la Cina, accusata di concorrenza sleale con la manipolazione dello yuan. Trump è arrivato a definire "negoziabile" il riconoscimento di una "una sola Cina" con Taiwan come sua parte inalienabile, lasciando intendere che tale impostazione sarà confermata solo se Pechino rivedrà le proprie politiche monetarie e commerciali.
Energia: Trump vuole lanciare progetti infrastrutturali come l'oleodotto Keystone XL sul quale il presidente Barack Obama ha posto il veto nel febbraio del 2015 revocando le restrizioni sulla produzione di energie fossili.
Ambiente: Da rivedere, secondo Trump, tutti gli accordi firmati da Obama sul clima e ha inoltre promesso di cancellare i finanziamenti ai diversi programmi delle Nazioni Unite dedicati a contrastare il cambiamento climatico.
Cuba: "Tutte le concessioni garantite al regime di Castro da Obama sono state decise con ordini esecutivi e ciò significa che il prossimo presidente può annullarle ed è proprio quello che farò se il regime di Castro non accoglierà le nostre richieste", ha intimato Trump a fine novembre scorso, durante un intervento a Miami.
Israele: Il presidente eletto ha scelto l'avvocato David Friedman come ambasciatore Usa in Israele. Le prima dichiarazione del futuro diplomatico è stata che non vede l'ora di "lavorare nell'ambasciata americana nella capitale eterna di Israele, Gerusalemme", confermando così l'intenzione di Trump di spostare l'ambasciata da Tel Aviv. Una mossa che potrebbe ibernare il processo di pace con i palestinesi che rivendicano, anche loro, Gerusalemme come capitale.
Tasse e sviluppo: L'obiettivo del nuovo presidente è quello di lavorare con il Congresso per l'adozione di un piano economico che consentirà di creare 25 milioni di posti di lavoro in 10 anni. Nel suo programma per i primi 100, giorni si prefigurano investimenti in infrastrutture per 1.000 miliardi di dollari in 10 anni grazie a partnership tra pubblico e privati e incentivi fiscali per le aziende che investono.
Russia: La collaborazione con Putin e la fiducia in Vladimir Putin anche se "in Sira ha fatto brutte cose che hanno provocato una terribile soluzione umanitaria". Trump si è dichiarato disponibile e cancellare le sanzioni se Mosca deciderà di ridurre i suoi armamenti nucleari. Un problema, quello delle armi atomiche, che il prossimo inquilino della Casa Bianca vuole affrontare in modo "radicale", anche rivedendo l'accordo sul nucleare iraniano che ha definito "una delle intese più stupide mai viste".
Nato: Durante tutta la campagna elettorale, Trump ha
messo in discussione la Noto, lamentando il contributo sproporzionato da parte degli Stati Unti. La Nato è "un sistema obsoleto essendo stato pensato molti anni fa e perchè i Paesi membri non contribuiscono come dovrebbero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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