I repubblicani fanno causa al dipartimento di Stato sulle e-mail di Hillary Clinton

Il Republican National Committee (Rnc), l’organo di coordinamento nazionale del partito repubblicano, chiama in tribunale il dipartimento di Stato chiedendo accesso alla corrispondenza dell'ex segretario di Stato con il personale del Dipartimento

I repubblicani fanno causa al dipartimento di Stato sulle e-mail di Hillary Clinton

Nuovi problemi in vista per Hillary Clinton sul caso delle e-mail conservate in un server privato. Il Republican National Committee (Rnc), l’organo di coordinamento nazionale del partito repubblicano, ha deciso di passare all'attacco chiamando in tribunale il dipartimento di Stato. Lo scopo è questo: chiedere l'accesso alla corrispondenza elettronica dell'ex segretario di Stato con il personale del Dipartimento, anche dopo la fine del suo mandato al vertice della diplomazia americana nel 2013.

Si apre così un nuovo capitolo di quella che è, ormai da mesi, una battaglia legale durissima. Uno scontro che potrebbe avere gravi ripercussioni per la corsa di Hillary Clinton verso la Casa Bianca. Secondo alcune fonti infatti, l’Rnc motiva la sua azione con la necessità di verificare se la candidata sia adatta alla presidenza.

Hillary non solo utilizzava un account di posta elettronica personale per le sue comunicazioni come responsabile degli Esteri degli Stati Uniti, ma per farlo si avvaleva di un server registrato all’indirizzo della sua casa di New York, a nome di una misteriosa identità (Eric Hoteham), che non compare in alcun database pubblico. Secondo la legge federale lettere ed email scritte e ricevute da funzionari federali sono considerate "documenti governativi" e per questo motivo vanno essere raccolti e archiviati, per permettere alle commissioni del Congresso, ma anche agli storici e ai media, di poterli trovare e analizzare.

Il 5 dicembre 2014 la Clinton consegnò le mail del Dipartimento di Stato classificate come "lavorative". Il suo staff cerca di cancellare i messaggi in questione dal server privato.

Nel luglio 2015 gli ispettori informano il Congresso di aver trovato quattro email "scottanti": contengono informazioni riservate, due con dettagli "top secret". Dall'analisi del server emerge che vi sono oltre 200 mail "riservate". Un anno dopo, nell'agosto 2015, dopo che per mesi aveva risposto picche, la Clinton consegna i propri server all'Fbi.

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