La crisi internazionale degli immigrati ha messo finanziariamente in ginocchio le agenzie umanitarie dell’Onu. Le organizzazioni delle Nazioni Unite non sono più in grado di soddisfare i bisogni di milioni di persone, mentre l’emergenza continua a crescere, in Medio Oriente, Africa ed Europa. Tanto che, oggi, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha lanciato ai circa 219mila italiani che possiedono un patrimonio superiore al milione di euro un appello affinché si facciano carico dei conti degli immigrati sbarcati in Italia nell'ultimo anno. "Se appena l’1% dei milionari italiani donasse 15.000 euro - si legge nell'appello - l’Unhcr disporrebbe di fondi sufficienti per assistere 22.000 famiglie siriane, riducendo il rischio che migliaia di bambini finiscano nella rete dei trafficanti di esseri umani".
Conti in rosso, sprechi certificati e interventi inutili. Le Nazioni Unite affondano e non riescono a intervenure concretamente in quella che è la maggiore emergenza migratori degli ultimi anni. Secondo l’alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Antonio Guterres, "i bugdet (delle agenzie umanitarie, ndr) non possono essere paragonati con la crescita dei bisogni". "I nostri introiti nel 2015 saranno circa 10% in meno rispetto al 2014 - spiega Guterrex al Guardian - la comunità umanitaria globale non è a corto di soldi, nel suo complesso non è mai stata così efficiente. Ma dal punto di vista finanziario noi siamo rimasti a corto di fondi". Un numero su tutti rappresenta molto bene la crescita di un impegno sempre più grande da parte delle organizzazioni Onu: il numero di profughi a causa di un conflitto nel 2010 era di 11mila al giorno, l’anno scorso sono stati 42mila. Così l'Unhcr è messa a spulciare le liste del World Wealth Report del 2015 ed è andara a fare la questua dai circa 219.000 italiani che possiedono un patrimonio superiore al milione di euro. Si pure acaparrata una paginata sul Corriere della Sera per chiedere 15mila euro a testa per "assistere 22.000 famiglie siriane".
Come si legge nel testo dell’appello firmato dall'Unhcr, "una donazione di 15.000 euro sarebbe sufficiente per fornire a dieci famiglie di rifugiati siriani in Giordania mezzi sufficienti a vivere dignitosamente e se questo comportamento filantropico venisse adottato anche solo dall’1% dei milionari italiani, sarebbero 22.000 le famiglie che godrebbero di protezione e assistenza". Per Federico Clementi, responsabile raccolta fondi dell’Unhcr Italia, "è chiaro ormai a tutti che siamo dinanzi a una crisi epocale. Abbiamo deciso di rivolgere un appello ai milionari italiani, perché siamo convinti che questa sia una fase storica nella quale ciascun individuo, soprattutto chi ha la disponibilità economica di farlo, si debba assumere la responsabilità di agire concretamente per migliorare le condizioni di vita di migliaia di famiglie".
L’alternativa, sottolinea l’esponente di Unhcr, "è quella di affidarsi ai trafficanti di esseri umani: non c’è altra scelta. Crediamo che sia arrivato il momento di dare un segnale forte di umanità e di generosità e siamo fiduciosi che la risposta degli italiani più abbienti sarà positiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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