India: deputato entra in ​parlamento vestito da Adolf Hitler

Per protestare contro il mancato ricevimento di fondi statali da parte della sua regione, il deputato indiano Naramalli Sivaprasad ha fatto ieri il suo ingresso in parlamento vestito come il leader nazista Adolf Hitler.

India: deputato entra in ​parlamento vestito da Adolf Hitler

Deve essere stato grande lo stupore degli addetti al parlamento indiano, quando nella giornata di ieri si sono visti davanti agli occhi nientemeno che Adolf Hitler. Ovviamente non lui in persona, ma il meno minaccioso deputato Naramalli Sivaprasad, membro del partito regionalista Telugu Dasem, che è entrato nella Lok Sabha - la camera bassa del parlamento - vestito come il celebre leader nazista, completo di baffetti e svastica al braccio, in un singolare e alquanto vistosa azione di protesta. Il politico manifestava infatti contro il rifiuto del governo centrale di concedere forme di autonomia speciale alle stato federale da cui proviene, quello dell'Andhra Pradesh, status di autonomia che garantirebbe alla regione maggiori fondi statali per lo sviluppo. Una questione che proprio all'inizio di quest'anno, porto il partito di cui fa parte Sivaprasad a rompere l'alleanza di governo con il Partito Popolare Indiano del Primo Ministro Narendra Modi. Lo stesso Modi sembra essere, nemmeno troppo velatamente, paragonato al Führer, specie quando i giornalisti hanno chiesto a Sivaprasad il motivo di questo suo travestimento: "Ho una ragione per tutto quello che faccio, Hitler non ha mai voluto essere consigliato da nessuno e non ha mai lavorato per il benessere delle persone" - aggiungendo - "Il presidente Modi ha vinto le elezioni nel 2014 tra grandi aspettative e speranze, ma il suo governo non è stato all'altezza di quelle aspettative".

Non è la prima volta che l'istrionico politico indiano, approfittando anche della sua precedente carriera come attore cinematografico, decide di travestirsi per inscenare le proprie personali proteste civili. Negli ultimi anni sono state almeno una quindicina le volte che il parlamentare sì è presentato alle autorità interpretando i personaggi più disparati, dalla divinità indù al popolare guru spirituale Sai Baba, fino al marzo scorso quando manifestò il suo dissenso vestito da donna. Ai reporter della Bbc che gli chiedevano il perché di questo particolare tipo di azioni di protesta, egli ha risposto: "Sono un artista, e un artista può usare metodi di protesta più creativi".

A rendere però curiosa la performance nazista è stata anche la moderata reazione che essa ha suscitato nell'opinione pubblica indiana, poco o per nulla scandalizzata dall'utilizzo iconico di un personaggio come Adolf Hitler, il quale, se fosse stato adoperato in Europa all'interno dello stesso contesto simbolico, avrebbe ricevuto pesanti disapprovazioni. In India infatti - ma più in generale in tutto il sud est asiatico - la figura di Hitler non possiede l'accezione negativa che ha nel mondo occidentale, venendo considerata alla pari di quella di un qualsiasi personaggio storico. Nel paese sono molto popolari souvenirs e magliette decorate con simboli riconducibili al nazismo, quando non direttamente al Führer, ed il Mein Kampf è costantemente tra i primi posti della classifica dei libri maggiormente acquistati su internet. Ad Hitler sono stati inoltre dedicati svariati negozi ed attività, tra cui un ristorante aperto nel 2006 a Mumbai e un centro benessere inaugurato nel 2011 nella regione del Nagpur.

Le motivazioni di questo fenomeno sono spesso ricercate nell'inadeguatezza del sistema scolastico indiano e nella conseguente inconsapevolezza di quello che è stato il secondo conflitto mondiale, avvenimento storico che ha coinvolto l'India solo marginalmente.

Secondo il sociologo Navras Jaat Aafreedi, la contestualizzazione positiva di Hitler in India è dovuta anche alle conseguenze indirette che la sua figura ha avuto per il paese. In un'intervista rilasciata a Bloomberg egli spiega: "Se Hitler non avesse indebolito l’impero britannico durante la Seconda Guerra Mondiale, gli inglesi non se ne sarebbero mai andati dall’India”.

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