Isis, Erdogan sfida anche l'Iraq: "Non ritirerò i soldati da Mosul"

Dopo aver sfidato Putin, ora Erdogan straccia l'ultimatum dell'Iraq a ritirare i soldati turchi da Mosul. Sale la tensione nello scacchiere mediorientale

Isis, Erdogan sfida anche l'Iraq: "Non ritirerò i soldati da Mosul"

La Turchia straccia l'ultimatum di Baghdad. Pur avendo fermato al momento il dispiegamento di truppe nel nord dell'Iraq, Recep Tayyip Erdoğan ha fatto sapere che non ritirerà i soldati gà presenti sul territorio. Cade così nel vuoto la richiesta dell'Iraq di ritirare i militari turchi che erano stati inviati vicino alla città di Mossul, controllata dallo Stato islamico. Dopo l'abbattimento dell'aereo russo, si apre un nuovo fronte di tensione nello scacchiere mediorientale su cui stanno ormai convergendo le principali potenze mondiali.

Dopo avere ingiunto alla Turchia di ritirare le truppe dal nord dell’Iraq, il primo ministro iracheno Haidar al Abadi ha messo in allarme l'aeronautica militare perché sia "pronta a difendere la patria e a proteggere la sovranità nazionale". Il portavoce del ministero della Difesa di Baghdad ha confermato che le unità entrate nel Paese giovedì si trovano ancora nella regione di Mosul "con il pretesto di difendere il campo di Zilkan", dove vengono addestrati miliziani dello Stato islamico. nkara sostiene che i militari debbano addestrare le forze irachene nella lotta contro l'Isis, mentre il governo dell'Iraq sostiene di non avere mai invitato le forze turche. "L'ingresso di forze turche in Iraq - ha accusato Abadi - è inaccettabile ed è avvenuto senza un accordo con il governo iracheno". E, se il contingente non verrà ritirato, il primo ministro iracheno intende portare il caso alle Nazioni unite.

Il premier turco, Ahmet Davutoglu, è intervenuto sulla querelle spiegando ai deputati del gruppo parlamentare del suo patrito che vuole andare a Baghadd il più presto possibile per cercare di calmare gli animi.

Nell’assemblea con i deputati, Davutoglu ha anche puntato l’indice contro i "recenti insulti e attacchi" rivolti dall’Iran alla Turchia e ha criticato Ankara per le sue relazioni con Teheran. Relazioni che, ha assicurato, "saranno pesantemente danneggiate se tale atteggiamento dovesse continuare".

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