Isis, fermata a Trieste una ragazza francese diretta in Siria

Era su un autobus che l'avrebbe condotta a Bucarest. Da lì avrebbe raggiunto i Jihadisti e sposato un combattente

Isis, fermata a Trieste una ragazza francese  diretta in Siria

L'intenzione era quella di raggiungere i jihadisti dell'Isis in Siria per iniziare a combattere al loro fianco. Ma è stata intercettata su un autobus di linea da agenti della polizia di frontiera di Trieste e da funzionari della Digos della questura mentre, a partire dalla Francia, dove risiede, era diretta in Romania. La ragazza viaggiava da sola. L'episodio è avvenuto ai primi di giugno. Ai funzionari di polizia la giovane prima aveva detto di voler raggiungere la Romania per turismo, poi ha ammesso che in realtà sua intenzione era quella di proseguire il viaggio verso la Turchia da dove poi avrebbe raggiunto il teatro di guerra siriano. Il tutto all'insaputa dei genitori che su di lei avevano avviato ricerche da quando era scomparsa e come tale segnalata alle autorità francesi.

La giovane ha spiegato di essere di fede musulmana e di volersi ricongiungere con il suo popolo, rivelando che quattro mesi prima aveva già tentato di lasciare il territorio francese in aereo ma che poi era stata bloccata all'aeroporto. Interrogata su autorizzazione dell'Autorità giudiziaria triestina, la minorenne ha raccontato di aver intrapreso già a marzo di quest'anno ricerche via web, tramite youtube, su tematiche islamiche e sulla guerra in Siria che incitavano a raggiungere le zone del conflitto per aiutare le popolazioni civili. I video in particolare sollecitavano gli uomini ad armarsi per difendere bambini, donne e anziani presenti in Siria.

Alla fine di una serie di contatti le era stato fornito il nominativo di un uomo con il quale poi la ragazzina aveva avviato frequenti conversazioni fino a che era stata convinta a partire: l'uomo le aveva fornito sia indicazioni sul percorso da seguire, sia sul denaro per l'acquisto dei biglietti per il viaggio, con la promessa che, una volta in Siria, avrebbe sposato un combattente.

Alla Digos la giovane ha anche riferito che un mese dopo il primo tentativo fallito di raggiungere la Siria, l'uomo l'aveva ricontattata via skype e l'aveva convinta a tentare con un percorso alternativo per raggiungere il Paese. Avrebbe dovuto, come ha fatto, prendere un autobus di linea dalla Francia fino a Bucarest dove le avrebbe fornito dettagliate indicazioni sul luogo in cui avrebbe dormito, sulla persona che l'avrebbe assistita durante le tappe intermedie del viaggio e sulla persona che l'avrebbe condotta al confine siriano.

Tutte queste dichiarazioni sono ora oggetto di approfondimenti da parte del procuratore distrettuale di Trieste, anche per confrontarle con quelle rilasciate in

naloghi episodi avvenuti di recente e che si riferiscono a donne che si erano spostate dall'Europa verso la Siria. La giovane ora risulta essere stata affidata ai genitori giunti a Trieste dalla Francia.

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