Scoppia la polemica, in Israele, dopo la denuncia fatta da una giornalista di radio Gerusalemme. La donna, fingendosi partoriente, ha chiesto ad alcuni ospedali se vi fosse una separazione fra le donne arabe e quelle ebree. Le risposte che ne ha tratto dimostrerebbero che, di fatto, in diverse strutture sanitarie viene attuata la "separazione" in base all'etnia, anche se per legge è vietata.
La denuncia ha destato immediato scalpore e una pioggia di reazioni indignate. Alcuni ospedali importanti hanno "rassicurato" la giornalista che, sia pure nei limiti dello spazio disponibile, avrebbe ricevuto un trattamento riservato. A quanto pare solo due nosocomi - a Haifa e a Beer Sheva - hanno trovato indegna la domanda loro indegna.
In seguito alla denuncia, il ministro della sanità ha ribadito che vieta ogni discriminazione su base etnica o religiosa.
Il deputato arabo Ahmed Tibi ha constatato con amarezza che "a quanto pare anche nel sistema sanitario c’è chi si arrende agli umori razzisti" che a suo parere si diffondono in Israele. Da parte sua il ministro dell’istruzione Naftali Bennett, esponente politico di destra, ha ribadito che degenti ebrei ed arabi devono poter ricevere le stesse cure assieme, senza separazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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