Scavalcato a destra da diversi candidati, Jeb Bush prova a correre ai ripari. Lo fa prendendo posizione a favore dei negozianti cristiani che, a suo dire, devono essere rispettati se intendono rifiutarsi di offrire i propri servizi in occasione dei matrimoni gay. L'ex governatore della Florida lo ha detto in un’intervista ad un’emittente cristiana, Christian Broadcasting Network, facendo riferimento alla legge approvata a marzo in Indiana, che in nome della "libertà religiosa" autorizza i proprietari di negozi di fiori, pasticcerie o ristoranti a non fornire servizi per i matrimoni tra omosessuali.
Una legge che in passato ha suscitato critiche e polemiche in tutti gli Stati Uniti, con i manager di diverse grosse compagnie che hanno manifestato il proprio sdegno. Secondo Bush, però, la misura non può considerata discriminatoria: "Un grande Paese, un Paese tollerante deve essere in grado di vedere la differenza tra discriminare qualcuno per il suo orientamento sessuale e non costringere qualcuno a partecipare ad un matrimonio contrario ai suoi principi morali".
L’ex governatore della Florida ha poi sottolineato che per lui il matrimonio è tra uomo e donna, aggiungendo che per la chiesa cattolica è un "sacramento". Nel 1993 Bush ha lasciato la chiesa metodista, a cui appartiene la sua famiglia, per convertirsi al
cattolicesimo, la religione professata dalla moglie messicana Columba. Il matrimonio, ha detto Jeb Bush, "è il valore centrale della fede cattolica, ed è difficile immaginare come possa il nostro Paese avere successo se non siamo impegnati per la famiglia ed una famiglia incentrata sui figli".
In merito alla decisione che la Corte Suprema dovrà prendere riguardo alla costituzionalità delle leggi che in diversi stati vietano i matrimoni gay - decisione che potrebbe portare al riconoscimento in tutto il Paese del diritto degli omosessuali a sposarsi - Bush ha evitato di sbilanciarsi, esprimendo però alcune perplessità: "È interessante ricordare che quattro anni fa Barack Obama e Hillary Clinton avevano la
stessa posizione che io ho espresso - ha detto riferendosi all’opposizione al riconoscimento dei matrimoni gay - siamo di fronte a migliaia di anni e di cultura che stanno per essere cambiati alla velocità della luce".
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