La fedeltà degli uomini dell'Isis si misura con l'atrocità. E così è stato. Un figlio ha denunciato la propria madre e poi l'ha uccisa. È quanto riportato dal "Raqqa Is Being Slaughtered Silently", gruppo di attivisti non violenti che espongono le atrocità degli uomini del Califfo.
La vittima è una donna di 45 anni, accusata di apostasia, letteralmente sarebbe ripudiare il proprio credo, ma è spesso utilizzata come giustificazione dai tagliagole per uccidere chiunque non supporti o vada contro lo Stato Islamico. Con questa scusa, Lena al-Qasem è stata uccisa dal figlio che le ha sparato con un fucile d'assalto di fronte alla folla.
Precisamente il capo d'accusa, riportato dal quotidiano britannico The Independent, recita "incitava il figlio a lasciare lo Stato islamico e fuggire insieme
verso l'esterno di Raqqa". Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo, sarebbe stato proprio Ali Saqr al-Qasem, il figlio 20 enne, affiliato all'Isis, a denunciare la madre e a scegliere di essere il boia.2-He executed his mother for apostasy in front of the Post building yesterday in Public execution #Raqqa #ISIS pic.twitter.com/R0a2ZB4SUc
— الرقة تذبح بصمت (@Raqqa_SL) 7 Gennaio 2016
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