L'Isis uccide il nostro futuro: almeno 22 morti a Manchester

Il kamikaze è un 23enne anglo-libico noto alla polizia. 120 feriti, tra cui 12 bimbi con ferite gravi. Il Califfato rivendica

L'Isis uccide il nostro futuro: almeno 22 morti a Manchester

Gran Bretagna ancora colpita dal terrorismo: è di 22 morti e di 120 feriti il bilancio provvisorio dell'attentato messo a segno ieri sera alla Manchester Arena al termine dell'affollatissimo concerto della pop star americana Ariana Grande, 23enne idolo dei giovanissimi. Secondo le ricostruzioni, alla fine del concerto una fortissima esplosione ha fatto tremare l'area del foyer dell'Arena, mentre i giovani stavano cominciando ad uscire e sullo stadio si stava riversando una pioggia di palloncini rosa. La polizia britannica ritiene che l'attentato sia stata compiuto da una sola persona, morta nell'esplosione e che ha fatto scoppiare un ordigno rudimentale. Secondo la polizia l'attentatore è un giovane di 22 anni, Salman Abedi, già noto alle autorità britanniche. Le forze di sicurezza hanno fermato tre persone che potrebbero essere collegate all'attacco. Un 23enne in un quartiere a sud della città e altre due persone, una a Whalley Range, nell'area metropolitana di Manchester e l'altra a Fallowfield, quartiere a circa 4 chilometri dal centro di Manchester. L'attacco è stato rivendicato dall'Isis, che nel testo della rivendicazione afferma che l'attentato di Manchester è stato realizzato "per terrorizzare" gli infedeli e "in risposta agli attacchi contro le case dei musulmani". Circa sessanta persone, tra cui molti minorenni, sono ricoverate negli ospedali della città alcune in condizioni gravi. Altrettante sono state invece medicate ieri notte per strada subito dopo l'esplosione.

Dodici bambini sono in ospedale con ferite gravi. Tre per il momento le vittime identificate: una bambina di 8 anni, Saffie Roussos, che era al concerto con la madre Lisa e una sorella, entrambe ferite e trovate ricoverate in due ospedali diversi. Le altre due vittime identificate sono Georgina Callender di 18 anni e John Atkinson, 26 anni. Secondo quanto riferito dal Telegraph, il presunto kamikaze è nato a Manchester nel 1994 ed è il terzo di quattro figli di una coppia di rifugiati libici scappati in Gran Bretagna durante il regime di Muammar Gheddafi. La madre, Samia Tabbal, 50 anni, e il padre, Ramadan Abedi, agente di sicurezza, sono nati in Libia e, una volta emigrati in Gran Bretagna, hanno vissuto prima a Londra, prima di trasferirsi nell'area di Fallowfield, a sud di Manchester dove vivevano da almeno 10 anni. Nella stessa zona, dopo una serie di blitz e una esplosione controllata in una abitazione che si ritiene sia quella in cui viveva, la polizia ha arrestato una persona. Una donna che si trovava alla Manchester Arena per riportare a casa la figlia 15enne e il figlio 17enne dopo il concerto, è convinta di aver visto il kamikaze, di essersi trovata a 4 metri da lui e di averlo notato a causa dei suoi abiti di colore rosso molto acceso, in mezzo a molti fan di Ariana Grande, che invece erano vestiti di rosa, bianco e nero, come accade di solito. Le autorità italiane, a Roma e a Londra, hanno escluso per ora che tra le vittime ci siano dei nostri connazionali.

"I terroristi non vinceranno mai. I nostri valori prevarranno", ha detto il premier britannico, Theresa May, parlando questa mattina a Downing street. La campagna elettorale per il voto dell'8 giugno è stata sospesa. La regina Elisabetta ha condannato l'attentato come un "atto di barbarie". Per Elisabetta II "tutta la nazione è sotto choc per i morti e i feriti di Manchester. Voglio esprimere la mia ammirazione per il modo in cui la popolazione di Manchester ha risposto, con umanità e compassione, a questo atto di barbarie". Unanime la condanna e la solidarietà al popolo britannico da parte dei leader mondiali. Il presidente americano, Donald Trump, ha parlato di "opera di perdenti malvagi". Il Cremlino ha fatto sapere che Vladimir Putin offre la collaborazione russa a Londra contro il terrorismo. "Dolore e orrore" ha espresso la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Anche l'Italia, ha aggiunto il premier Paolo Gentiloni, si unisce al popolo e al governo britannici. "Sconfiggeremo il terrorismo", ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: "Oggi siamo in lutto con voi. Domani lavoreremo fianco a fianco con voi per combattere contro quelli che cercano di distruggere il nostro stile di vita. Sottovalutano la nostra e la vostra resilienza". "I canadesi sono sconvolti", ha detto il premier canadese Justin Trudeau. "Orrore" e "costernazione" anche del presidente francese Emmanuel Macron. E la lotta al terrorismo, ha già annunciato il premier giapponese, Shinzo Abe, sarà tra i temi 'caldì nell'agenda del prossimo summit del G7 a Taormina, venerdì e sabato. Quello di Manchester si profila come l'attentato terroristico più sanguinoso nel Regno Unito dal 7 luglio del 2005 quando una serie coordinata di attacchi suicidi, portata a compimento da 4 terroristi islamici britannici, uccise 52 persone lasciando in terra 700 feriti. Lo scorso 22 marzo un attentatore si è lanciato con l'auto contro la folla sul ponte di Westminster, uccidendo 4 persone. Poi è uscito dall'auto colpendo a morte un agente di polizia prima di cadere sotto il fuoco delle forze dell'ordine.

La Manchester Arena è la seconda più grande d'Europa (la prima è ad Anversa), in grado di ospitare fino a 21.000 persone. "Distrutta. Mi dispiace tanto. Non ho parole", ha twittato qualche ora dopo l'attacco Ariana Grande: era la prima tappa di un suo tour mondiale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica