Un caso diplomatico rischia di incrinare i rapporti tra l'Italia e il governo libico di Abdullah al Thani, riconosciuto dalla comunità internazionale. Il parlamento di Tobruk ha avvertito che le relazioni con Roma "potrebbero risentire" del mancato riconoscimento dell'ambasciatore designato a novembre dall'esecutivo che si oppone alle milizie filo-islamiche che occupano Tripoli.
L'avvertimento è contenuto in una lettera inviata dal presidente del parlamento, Akila Saleh Quedar, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, nella quale si chiede di "sollecitare il governo affinchè la situazione si possa risolvere". Per ora, però, la Farnesina non sembra intenzionata a mutare la sua linea. Il ministero degli Esteri ha ribadito all'Agi che l'Italia "riconosce Ahmed Safar come ambasciatore accreditato presso il Quirinale". Safar si era insediato nell'aprile scorso, prima delle elezioni di giugno vinte dalle forze liberali.
Nella lettera del presidente del parlamento di Tobruk, datata 14 gennaio, si ricorda che "l'ambasciatore Safar è stato destituito e l'incarico di capo missione dello Stato libico presso il Quirinale è stato affidato ad Azzeddin M. Alawami". Quest'ultimo è arrivato in Italia il 5 gennaio e il 9 marzo si è presentato al cancello dell'ambasciata in via Nomentana a Roma per prendere funzione, presentando la lettera di incarico del governo di Tobruk, ma il personale addetto alla sicurezza lo ha respinto dopo una colluttazione in cui il diplomatico sarebbe stato anche minacciato.
"Fino a oggi", si ricorda nella lettera indirizzata alla Boldrini, "il vostro ministero degli Esteri non ha ancora dato l'autorizzazione a iniziare la missione presso l'ambasciata di Libia e non ha comunicato ad Ahmed Safar che è 'persona non gradita', come
da richiesta del ministero degli Esteri libico"."Se la situazione continuerà a non avere sviluppi, le relazioni tra lo Stato libico e l'Italia ne potrebbero risentire", avverte il Parlamento di Tobruk.
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