Eroe o assassino? Una storia nella storia, uno strano gioco del destino per quanto riguarda il drammatico episodio terroristico sul London Bridge. Stando a quanto appreso e riferito dai diversi media britannici, tra gli eroi che hanno affrontato e bloccato l'aggressore ci sarebbe anche James Ford. Il nome probabilmente non vi dirà nulla, ma si tratta di un assassino che nel 2004 accoltellò una disabile: nell'aprile di 15 anni fa strangolò e sgozzò Amanda Champion, una ragazza di 21 anni ma con un'età mentale di 15 a causa di problemi di apprendimento. Il corpo della giovane fu ritrovato abbandonato su un mucchio di rifiuti vicino alla sua casa di Ashford, nel Kent.
Il 42enne fu perciò condannato al carcere a vita, con una pena minima di 15 anni. La famiglia della vittima aveva tentato di bloccare la libertà condizionale di Ford, ma avrebbe scoperto solo ieri - tramite la chiamata di un ufficiale di polizia - il rilascio dalla condanna. Fonti di Whitehall hanno confermato che l'uomo - che aveva scontato gli ultimi giorni della sua pena all'HMP Standford Hill, una prigione aperta nel Kent - ieri si trovava sul luogo del delitto. Il Ministero della Giustizia al momento si è rifiutato di commentare.
"Non è un eroe"
I parenti della donna però non sono affatto felici della notizia e si sono detti piuttosto irritati dalla chiamata ricevuta. "Non è un eroe. È un assassino in uscita, di cui noi come famiglia non sapevamo nulla. Ha ucciso una ragazza disabile. Non è un eroe, assolutamente no", ha detto la zia di Amanda. Il gesto compiuto dal 42enne non è ovviamente bastato per ottenere il perdono da parte della famiglia della vittima: "Ora viene classificato come eroe, ma non lo è: è un assassino a sangue freddo. Per nessun motivo, è appena uscito e ha ucciso una persona disabile. Non mi interessa quello che ha fatto oggi (ieri, ndr), è un assassino. Lui è feccia. Amanda era mia nipote, lei era vulnerabile e lui le ha tolto la vita. Sapeva ciò che stava facendo. Le persone non cambiano".
L'aggressore, considerato "un uomo molto pericoloso", non ha mai rivelato le motivazioni per cui ha messo in atto l'azione violenta.
Un giudice gli disse: "Amanda si trovava a camminare attraverso quella zona del bosco nel momento sbagliato. L'hai afferrata, l'hai strangolata e le hai tagliato la gola, facendola soffrire una morte terribile e solitaria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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