Ancora una tragedia del mare nel Mediterraneo: un barcone si è capovolto al largo dell’isola di Kalymnos nell’Egeo, causando la morte di quattro persone, tre bambini e una donna. Lo riportano alcuni media internazionali citando fonti della Guardia Costiera greca. Altre undici persone sono state tratte in salvo. Un bambino risulta ancora disperso. Quasi 400mila richiedenti asilo sono arrivate in Grecia quest'anno, secondo l'agenzia per i rifugiati dell'Onu.
Almeno 12 migranti sono morte al largo delle coste turche nel tentativo di raggiungere l'isola greca di Lesbo. Lo ha riferito la Guardkia Costiera spiegando che il barcone naufragato trasportava profughi siriani. L'imbarcazione era partita dalla città turca di Ayvacik ma intorno a mezzanotte per il troppo carico si è capovolta. Alcuni migranti hanno telefonato alla Guardia Costiera turca, secondo quanto riferisce il quotidiano Hurriyet. I soccorritori sono riusciti a salvare 25 persone, prima di recuperare i 12 corpi, ma le ricerche sono ancora in corso perché, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, il barcone tra i 48 e 52 persone. L'isola greca di Lesbo, insieme a Chios e Kos, è meta per i profughi siriani che cercano di raggiungere l'Europa per chiedere asilo.
Intanto, sul fronte dell’Europa centro-orientale, l’Ungheria ha sigillato il valico di frontiera di Kazany nel sud del Paese con la Croazia dall’una ora locale per impedire che i migranti provenienti da quest’ultima varchino il confine. Le ultime centinaia di profughi sono passati prima della scadenza ma scattata l’una gli agenti hanno bloccato il flusso come ordinato dal premier Victor Orban.
Più tardi, però, si è registrata la parziale correzione di rotta del governo ungherese: il valico con la Croazia di Zalkany è "chiuso ai "clandestini", (i migranti economici, secondo quanto specificato da Budapest) ma può essesere ancora attraversato legalmente dai richiedenti asilo", ha chiarito il portavoce del governo, Zoltan Kovacs.
Zagabria ha invece annunciato che il flusso di persone provenienti dalla Serbia verrà d’ora in poi indirizzato verso la Slovenia.
Il blocco si applica solamente ai migranti, in maggior parte provenienti dal Medio Oriente, mentre secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, il normale traffico al valico di confine di Beremend è rimasto inalterato. La Slovenia, in vista delle misure intraprese da Belgrado e Zagabria, ha reagito interrompendo già dalla serata di ieri il traffico ferroviario con la Croazia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.