L'emergenza immigrazione rischia di travolgere il sud est dell'Europa. La Macedonia in pochissimi giorni è stata messa al tappeto dall'arrivo di migliai di profughi partiti dalla Turchia e transitati poi dalla Grecia. Una situazione di fatto esplosiva a livello umanitario e demografico. Di fratto i profughi si spostano di Stato in Stato per raggiungere il nord Europa e anche l'Italia. Nei prossimi giorni 3mila persone al giorno, fra migranti e rifugiati, entreranno in Serbia dopo essere arrivati in Europa dalla Grecia e avere attraversato dalla Macedonia. È l'avvertimento lanciato dall'Alto commissariato per i rifugiati, l'Unhcr. "Attualmente stimiamo che gli arrivi continueranno nei prossimi giorni a un ritmo di 3mila persone al giorno", ha detto alla stampa la portavoce dell'Unhcr, Melissa Fleming, aggiungendo che l'agenzia sta lavorando con le autorità serbe per affrontare le necessità di almeno 10mila persone. I 28 Stati membri dell’Ue devono assicurare «un’equa distribuzione» dei richiedenti asilo, ha aggiunto la porrtavoce Onu nel corso di un briefing a Ginevra. "E onestamente - ha commentato - ritengo che con adeguate misure questo sia qualcosa a cui l’Europa possa far fronte".
Secondo i dati diffusi oggi dal ministro dell'Interno, Mitko Cavkov, nella sola giornata di sabato a Gevgelija sono arrivati 8mila profughi, equivalenti a un terzo della popolazione della località. Dopo aver visitato la cittadina con il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, Cavkov ha sottolineato che il Paese riceve risorse troppo limitate per accogliere tali quantità di persone "improvvisamente e senza strutture sicure". Intanto sono 2.093 le persone entrate ieri illegalmente in Ungheria, in forte aumento rispetto agli ingressi dei giorni precedenti, compresi fra 1.000 e 1.500. Lo riferisce oggi la polizia ungherese. L'aumento si registra dopo che la Macedonia ha agevolato il percorso verso la Serbia di migliaia di migranti, perlopiù provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan.
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